Follia ultrà , assalto al pub degli inglesi tifoso del Tottenham in fin di vita cori antisemiti alla partita della Lazio

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Scene di guerriglia urbana nel cuore della capitale, un gruppo di tifosi inglesi attaccati con mazze, bastoni, sassi, coltelli e spray urticanti. Una caccia all’uomo andata avanti per 20 minuti buoni prima dell’intervento di polizia e carabinieri. Sette feriti, uno dei quali, Mills Asmley, 25 anni, in gravissime condizioni per una pugnalata che ha sfiorato l’aorta. Due arresti, due ultrà  romanisti accusati di rissa, devastazioni e tentato omicidio e una matrice che, inizialmente, sembrava chiarissima: un raid punitivo dei supporter della Lazio contro quelli del Tottenham alla vigilia del match allo stadio Olimpico. Con il passare delle ore però le certezze sono crollate e l’assalto al pub “Drunken
Ship” a Campo dei Fiori, una delle piazze più centrali di Roma, è diventato per gli inquirenti molto più difficile da decifrare. E intanto l’eco degli scontri di mercoledì notte ha fatto il giro del mondo. La Bbc sottolinea un probabile movente antisemita perché la squadra del Tottenham (che ha tra i simboli la stella di Davide) è stata spesso bersaglio di azioni razziste e i tifosi, ebrei e non ebrei, si fregiano del soprannome di Yids. Il sito del Daily Mail, dopo una ricostruzione dell’assalto, elenca una serie di norme di sicurezza per i tifosi. L’ambasciatore israeliano, Naor Gilon denuncia «una nuova tendenza all’antisemitismo in Europa».
Ma veniamo alla cronaca di una notte d’inferno che inizia pochi minuti prima dell’una, quando un gruppo di una cinquantina di teppisti, col viso coperto da sciarpe e i caschi da moto in testa, circonda il locale fondato, quindici anni fa da un’americana e divenuto il ritrovo di tutte le tifoserie anglosassoni a Roma. I tifosi del Tottenham sono una trentina e ci danno dentro con la birra fin dal pomeriggio: scherzano e cantano ma nessuno sfoggia i soliti cappellini o le sciarpe coi colori della
squadra.
«Hanno cominciato a scagliare sassi e pezzi di legno contro la vetrata — racconta Marco Manzi, uno titolari — qualcuno ha urlato «è uno scherzo, state buoni », forse per ritardare la fuga degli inglesi. Poi hanno fatto irruzione un altro gruppo sfondava la porta che si affaccia su vicolo del Gallo». I teppisti avanzano distruggendo tavolini, vetrate, mobili, arredi e spruzzando getti di gas urticante mentre gli inglesi arretrano verso il fondo del locale. Molti ultrà  brandiscono chiavi inglesi,
pugni di ferro, coltelli, cinghie di cuoio impugnate come scudisci. Nessuno slogan, nessun saluto romano, solo qualche grido di “Merde, merde”. Un drappello di inglesi riesce a guadagnare la porta e si lancia di corsa lungo via dei Cappellari ma viene raggiunto dopo qualche metro. «Ero alla finestra, ho visto un ragazzo a terra, tutto pieno di sangue » racconta una signora sui cinquanta «lo hanno raggiunto, pugnalato alla gamba e preso a calci. La polizia non si è vista per almeno venti minuti».
È l’1,30 quando il gruppo dei teppisti si dilegua nel buio, lasciandosi alle spalle sette feriti (tra cui un bengalese) due coltelli, un tappeto di vetri rotti e la rabbia e la paura della gente. «Ho chiamato il 112 all’una ma non rispondeva — ricorda Emanuela De Pasquale — ho provato col 113 e non mi hanno neanche fatto parlare, hanno detto subito “Campo de’ Fiori, vero?”. Ma prima che arrivassero è passata mezz’ora». «Qui in piazza nel weekend, c’è lo spiegamento di forze della movida ma nei giorni feriali siamo abbandonati — aggiunge una voce maschile — ieri c’era solo un’auto dei vigili urbani. All’inizio degli scontri sono scappati via». Replica della questura: la prima chiamata è arrivata all’1,07 e all’1,14 la prima volante era già  sul posto. Sta di fatto che tra i quattordici fermati della prima ora, solo sei sono stati trattenuti e, alla fine, due sono stati arrestati. Uno degli ultrà  sarebbe stato fotografato dall’autista di un autobus mentre si vantava dell’assalto e, in seguito, bloccato dalla Digos. Francesco Ianari, 26 anni e Mauro Pinnelli, di 25 sarebbero vicini al gruppo “Offensiva ultrà ”. A casa di Ianari sono stati trovati coltelli, un pugno di ferro e 35 grammi di marijuana. E dagli spalti laziali, durante la partita di ieri, si sono levati cori di “Juden Tottenham” mentre qualcuno esponeva uno striscione con la scritta “Free Palestina”.


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