Fiat, svolta al vertice di Industrial

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TORINO — Fiat industrial si riorganizza dando più spazio agli uomini Cnh e Fiat spa ristruttura il vertice affidando le attività  europee ad Alfredo Altavilla, fedelissimo di Sergio Marchionne. Con la riorganizzazione di Industrial sembra avvicinarsi il momento della tormentata fusione con Cnh mentre la scelta di affidare l’Europa a un manager come Altavilla conferma il processo di regionalizzazione della struttura dell’auto in vista della fusione con Chrysler e della nascita di un’unica società  che avrà  quasi inevitabilmente il suo perno a Detroit.
La riorganizzazione di Fiat Industrial ricalca quella che già  era stata realizzata in Fiat Chrysler due anni fa. Vengono individuate quattro aree regionali (Nord America, Sud America, Asia, Europa e Medio Oriente), quattro aree trasversali ai brand (tecnica, industriale, qualità  e acquisti), quattro funzioni di supporto. I responsabili dei brand e i responsabili delle aree regionali, di supporto e trasversali costituiranno il Consiglio esecutivo (Gec) che avrà  come coordinatore Richard Tobin, attuale presidente e amministratore delegato di Cnh. Questa scelta viene spiegata da Marchionne con la necessità  di «definire il processo di integrazione tra Fiat Industrial e Cnh». Processo che nelle scorse settimane ha conosciuto una battuta d’arresto per il rifiuto dei soci Cnh di accettare la proposta di concambio avanzata dal Lingotto per la fusione con Industrial. Ora la riorganizzazione e il fatto che uomini chiave di Cnh, come Tobin, siano stati nominati al vertice di Industrial potrebbe favorire la conclusione positiva
della trattativa e la fusione.
Pochi minuti dopo l’annuncio della ristrutturazione di Industrial, un secondo comunicato del Lingotto ha reso ufficiale il cambio al vertice di Fiat Europa. Alfredo Altavilla, già  numero uno di Iveco, passa da Fiat Industrial a Fiat Spa e va a guidare le attività  dell’auto nel Vecchio continente. Sostituisce Gianni Coda, l’ultimo manager del periodo ghidelliano che lascia il gruppo dopo 33 anni di attività . Altavilla, 49 anni, tarantino, figlio di un concessionario della Lancia, si è laureato con lode all’Università  Cattolica di Milano con una tesi sulla «Fiat Uno». E’ considerato uno dei manager più vicini a Sergio Marchionne. Per il gruppo di Torino ha lavorato in Cina e in Turchia. Nel 2009 è entrato nel cda di Chrysler e nel novembre 2010 è diventato ad di Iveco. Ora è stato nominato responsabile delle attività  europee di Fiat mentre la guida di Iveco è stata assunta ad interim da Andreas Klauser.
Tra i primi problemi che dovrà  affrontare Altavilla ci sono le proteste sindacali nelle fabbriche europee. In Serbia è aperta la discussione dopo la richiesta dei lavoratori di tornare all’orario di 8 ore giornaliere abolendo il sistema dei turni di 10 ore voluto dall’azienda. A Pomigliano continua a rimanere sospesa la questione dei 19 dipendenti che l’azienda intende licenziare: «Ripeto che l’azienda dovrebbe ritirare il provvedimento», ha detto ieri a Napoli Elsa Fornero aggiungendo che a suo parere «è necessario lavorare in silenzio per riaprire il dialogo tra le parti».


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