Ferrante: presidente per spirito di servizio

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Potevo io, uomo che ha servito lo Stato per oltre trent’anni, persona che ha nel suo animo valori quali l’onestà , la legalità  e il bene comune rivestire un ruolo in un’impresa privata i cui vertici erano oggetto di indagine giudiziaria? Ebbene mi sono risposto di sì, per un importante motivo: erano in gioco e lo sono tuttora migliaia di posti di lavoro e il futuro di un’azienda che è un tassello fondamentale dell’industria e dell’economia del Paese. Il mio desiderio era ed è quello di rendere un servizio alla collettività  e alle stesse istituzioni che hanno a cuore il destino dell’impresa, dimostrando che è possibile coniugare ambiente, salute e lavoro. Era ed è una sfida che ho accettato per senso di responsabilità , sapendo di rischiare anche sul piano personale. Si può rendere un servizio alle istituzioni di cui si ha grande rispetto anche in questo modo, senza tradire il proprio passato e i valori in cui si crede. Ho tale rispetto per le istituzioni che nel 2005, quando mi sono candidato a sindaco di Milano, ho lasciato definitivamente l’incarico e l’amministrazione pubblica senza mettermi in aspettativa o scegliendo altre strade comode e sicure. Non vedo incoerenza tra il mio attuale impegno e la mia vita passata, anzi vi è un filo comune che è lo spirito di servizio nei confronti della collettività .

* presidente dell’Ilva


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