by Sergio Segio | 7 Novembre 2012 8:02
ROMA — «La legge di Stabilità è in buone mani e c’è pieno consenso con il ministro dell’Economia Vittorio Grilli sulle modifiche». Il presidente del Consiglio Mario Monti dal Laos accende il suo semaforo verde alla nuova versione della «Finanziaria» alla quale lavorano governo e maggioranza puntando tutto sul cuneo fiscale: venerdì sono attesi gli emendamenti e domenica il rush finale. Tra le novità della giornata, emerse dall’incontro tra i relatori Baretta (Pd) e Brunetta (Pdl) con il ministro Grilli – la retromarcia sull’aumento dell’Iva alle cooperative sociali che resterà al 4 per cento e il bonus ricerca che potrebbe partire già dal 2013. Stop invece per l’emendamento presentato dalla Commissione lavoro per «salvare » circa 10 mila esodati: la copertura non è stata ritenuta adeguata.
Sulla base del «tesoretto» di 6,7 miliardi in tre anni, probabilmente da inserire in un Fondo speciale, ieri Baretta e Brunetta ha dichiarato, al termine dell’incontro con il ministro, che «l’impianto è confermato». Resta ancora da sciogliere la riserva da parte di Vittorio Grilli sulla rimozione dei tetti e delle franchigie su detrazioni e
deduzioni chiesta dalla maggioranza: l’idea del governo è quella di presentare – forse già dal prossimo incontro previsto per domani – una controproposta di intervento sugli sconti fiscali finalizzato a salvare «famiglia e sanità ». Tuttavia gran parte delle detrazioni e deduzioni riguardano spese meritorie indirizzate alla famiglia e alla salute e dunque gli sconti tagliati resterebbero ben pochi tanto che alla fine sarebbe meglio eliminare del tutto tetto e franchigia. Sembra intanto registrare passi in avanti il maxi-concordato con la Svizzera per tassare i capitali esportati illegalmente sull’esempio delle intese raggiunte negli ultimi mesi da Germania, Gran Bretagna e Austria. «E’ un negoziato — ha detto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli a margine del G20 — Ci stiamo impegnando per farlo arrivare a maturazione
nel più breve tempo possibile, è difficile dire se sarà entro l’anno o no». Il ministro non ha escluso forme di incentivazione per «risolvere il pregresso». Mentre il ministro faceva queste dichiarazioni gli sherpa italiani e svizzeri tenevano un ulteriore incontro per una operazione che potrebbe portare fino a 40 miliardi.
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