Esodati, intesa vicina: fondo con risorse per 3 anni

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ROMA — Vanno verso la salvezza gli esodati, ma potrebbe essere di nuovo a rischio l’orario degli insegnanti. Le legge di Stabilità , attesa in aula alla Camera per mercoledì, si avvia a trovare una copertura per tutelare i lavoratori che – in seguito alla riforma Fornero e delle modifiche all’età  pensionabile – sono destinati (nei prossimi tre anni) a restare senza stipendio e senza pensione. Ma per quanto riguarda la scuola, la Commissione Bilancio della Camera ha considerato insufficiente il contributo alla spending review proposto dal ministero dell’Istruzione: per far quadrare i conti, torna quindi in campo l’ipotesi di aumentare a 24 ore l’orario settimanale per gli insegnanti (sei ore in più rispetto a quello attuale senza ritocchi di stipendio).
Il Miur, in realtà , definisce questa possibilità  «priva di fondamento » e assicura che si stanno vagliando tutte le possibilità  per trovare alternative adatte a coprire le richieste fatte dal governo. L’idea era già  stata ventilata qualche settimana fa, poi scartata per il rifiuto unanime espresso dai partiti: lo stesso capogruppo del Pd alla Camera Enrico Franceschini ieri sera ha scritto su Twitter che, se la proposta dovesse essere ripresentata, «mancheranno i voti del Pd per approvare la legge di Stabilita».
Sta di fatto che il “buco” c’è. La Commissione Bilancio della Camera ha infatti ritenuto non sufficienti i tagli proposti dall’Istruzione: dei richiesti 157 milioni sarebbero risultati coperti solo 74,6 ( e qualche settimana fa i tecnici dell’Economia avevano stimato che un aumento dell’orario di sei ore alla settimana senza ritocchi salariali avrebbe consentito un risparmio di oltre 120 milioni). Il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria ha proposto che le somme residue vengano individuate da altri ministeri, ma il meccanismo della spending review non prevede soluzioni di questo genere e considera invece come clausola di salvaguardia i tagli lineari a tutte le voci.
Buone notizie dovrebbero invece arrivare dal fronte degli esodati. Dopo una lunga riunione fra il ministro Fornero e i due relatori alla legge di Stabilità  (Pier Paolo Baretta del Pd, Renato Brunetta del Pdl) la soluzione sembra più vicina. «Arriverà  entro domenica», ha assicurato il viceministro Martone. L’idea è quella di assicurare una copertura per gli esodati che resteranno senza tutela nel 2013-2014-2015 attivando il Fondo da 100 milioni previsto dalla legge di Stabilità  e individuando un meccanismo di autoalimentazione destinato a coprire anche le esigenze degli anni successivi (gli stanziamenti messi in campo fino al 2020 ammontano a 9 miliardi circa). «Non è ancora definita la platea interessata negli anni a venire, ma il meccanismo individuato sarà  tale da garantire le tutele necessarie », ha detto Baretta.
Quanto agli emendamenti già  votati e approvati dalla Comissione Bilancio, spunta una curiosa tassa sulle macchinette acchiappa- peluche, quelle specie di “artigli” che spesso si trovano nelle sale giochi accanto alle giostre per bambini. Per regolarizzare la loro posizione fiscale riguardo al passato, i proprietari saranno chiamati a pagare una tassa una tantum di 500 euro a macchinetta (400 se l’uso è stagionale). Sempre in Commissione Bilancio è stata invece annullata l’operazione “Cieli bui”, che stabiliva l’obbligo (entro 120 giorni dall’approvazione della legge) di emanare un decreto per limitare i costi dell’illuminazione pubblica prevedendo anche lo spegnimento o l’affievolimento delle luci durante la notte.
I due relatori Brunetta e Baretta (che ieri hanno avuto un vertice con il ministro all’Economia Grilli e che presenteranno gli emendamenti entro domani pomeriggio) starebbero lavorando anche all’aumento delle detrazioni per i carichi familiari (coniuge e figli). La decisione definitiva sarà  presa solo dopo aver calcolato se sarà  più vantaggioso operare sul lavoro dipendente o sulle famiglie, considerata al momento l’ipotesi più probabile. Le detrazioni dovrebbero garantire un alleggerimento fiscale medio di 150 euro annui a nucleo.


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