E per il rottamatore si apre il caso Corte dei conti

by Sergio Segio | 30 Novembre 2012 7:32

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Secondo la magistratura contabile, infatti, non solo nella spesa del personale è stato rilevato «un ammontare della previsione di spesa nel 2012 non conforme al limite previsto» (con uno sforamento sino al 120% e del 50% rispetto allo scorso anno), ma addirittura l’amministrazione Renzi, violando il patto di Stabilità , avrebbe contribuito a «uno stato di precarietà  finanziaria» che ormai «risulta aggravata dalla previsione nel 2012 di nuove assunzioni di personale, rinnovi, proroghe dei contratti a tempo determinato». Una situazione che, sempre secondo la Conte dei conti, «costituisce una grave irregolarità  contabile in quanto in contrasto con la normativa e con i principi generali ai fini del coordinamento della finanza pubblica». Due le voci contestate: la destinazione dei proventi derivanti dalle multe e le «nuove assunzioni». A tre giorni dal ballottaggio a Palazzo Vecchio è successo il finimondo. Il presidente del consiglio comunale, Eugenio Giani, ha chiesto chiarimenti e le opposizioni, di destra e sinistra, si sono scatenate ricordando che proprio sul bilancio un assessore della giunta Renzi si era dimesso.
Poi sono arrivate le spiegazioni della giunta. L’assessore al Bilancio Alessandro Petretto ha definito i rilievi della Corte «abituale attività  di monitoraggio» perché costituiscono «solo segnalazioni e avvertimenti che non hanno natura cogente e perentoria per gli enti destinatari». E ancora l’amministratore ha spiegato che «rilievi simili a quelli avanzati al Comune di Firenze sono stati formulati nei confronti di tanti altri enti locali della nostra Regione». Infine l’assicurazione che con la Corte tutto era stato chiarito: «Il bilancio è in equilibrio e sono garantiti il pareggio finanziario nonché il rispetto degli obiettivi del patto di Stabilità  interno», ha specificato Petretto.
Anche sull’apertura di un fascicolo della Procura (senza ipotesi di reato né indagati) su un presunto illecito pagamento di indennità  a premi (in tutto pare 65 euro netti a dipendente comunale) Palazzo Vecchio ha spiegato che si trattava di una vicenda ereditata dalle passate giunte. «Quella del salario accessorio è una vicenda che risale al 2001 e non ha niente a che fare con le spese relative alla segreteria del sindaco o alle assunzioni, come qualcuno ha falsamente ipotizzato mettendo in giro notizie senza alcun fondamento», ha spiegato l’assessore comunale al Personale, Elisabetta Meucci.
Intanto infuriano le polemiche. «Non è casuale che la Corte dei conti esca adesso su Firenze — ha detto ieri alla Zanzara su Radio 24 Roberto Reggi, coordinatore della campagna elettorale di Matteo Renzi —, ci sarà  qualche amico di Bersani anche alla Corte dei conti».

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