Dopo la chiusura il diluvio

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TARANTO. Quando arriva la notte Taranto è ancora sferzata da forti raffiche di vento. Il peggio è passato, certo, ma la paura che qualcosa di irreparabile potesse accadere è stata davvero tanta. Alla fine della giornata non si conosce ancora con esattezza la stima dei danni causati dal violentissimo tornado che ha colpito il porto, l’Ilva e il vicino comune di Statte. Come non si conosce la sorte dell’addetto alla gru precipitata in mare e ritrovata soltanto nel pomeriggio a 20 metri di profondità , completamente inghiottita dal fango. Le ricerche del 29enne di Talsano, impiegato nel carico e nello scarico delle merci, sono state sospese nel tardo pomeriggio a seguito delle difficili condizioni meteo e della scarsa visibilità . Riprenderanno questa mattina all’alba, ma le speranze di ritrovarlo vivo sono pressoché nulle.
Secondo gli esperti meteorologi ieri Taranto è stata vittima di un tornado F2, con venti che hanno soffiato a 180/250 Km/h. L’Arpa ha dichiarato che non vi è stato alcun superamento dei limiti inquinanti, stando ai dati rilevati dalle cinque centraline dell’ente regionale per la protezione ambientale (quattro nel capoluogo e una nel comune di Statte) che monitorano la qualità  dell’aria, ma ha richiesto l’intervento di ditte specializzate per la rimozione di tettoie in eternit disperse all’esterno dell’Ilva. Tutt’intorno lo stabilimento, uno scenario mai visto prima: macchine distrutte trascinate per centinaia di metri, pali della luce piegati e segnali stradali divelti, strutture abbandonate presenti nell’area industriale ridotte a poco più di scheletri.
A Statte invece, il tornado ha colpito una scuola media e sei ragazzini sono rimasti feriti, mentre un distributore di benzina è stato completamente distrutto da un fulmine. Nel comune sono caduti pali delle linee elettriche, con l’interruzione totale della corrente. Caduti alberi, fili dell’alta tensione lungo le strade e del contado e danni a tetti e cornicioni. Sono rimaste bloccate per ore diverse importanti arterie, tra cui la statale 7 Appia e la statale 106 per la caduta di pali ed alberi sul fondo stradale nonché per l’intervenuta cinturazione. La circolazione è poi ripresa regolarmente. Molto difficile, sino a tarda sera, la situazione lungo la provinciale che collega Taranto e Statte, dove sono caduti diversi pali della corrente elettrica e fili dell’alta tensione riversatisi sulla sede stradale. Per alcune ore è stata anche bloccata la tratta ferroviaria che collega Taranto a Bari.
Momenti di terrore anche all’interno del siderurgico dove erano al lavoro migliaia di operai del primo turno. All’arrivo del tornado, che dal mare è passato prima ai moli per poi attraversare l’intero stabilimento, sono crollati un capannone all’imbarco prodotti e la torre faro, il camino delle batterie uno e tre, con lo sversamento di diversi quintali di cemento. Immediatamente sono state attivate tutte le procedure d’emergenza: le fiamme visibili ad occhio nudo dalla città , erano dovute agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti. In un primo momento si era anche pensato ad una possibile evacuazione dell’azienda, ma così non è stato: sono stati messi in circolo tutti i bus aziendali per raccogliere il personale non addetto alla gestione dell’emergenza generale e accompagnarlo alle portinerie e ai punti di incontro dello stabilimento. Nel pomeriggio è arrivata la conferma dell’azienda e dell’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Fabiano Amati, che tutti gli impianti e i siti industriali dello stabilimento erano stati messi in sicurezza. Danni anche nel porto industriale, soprattutto presso il 3° e 4° sporgente, le aree demaniali in concessione all’Ilva, dove sono cadute gru e due cabine di comando, una delle quali è precipitata in mare ad una profondità  di 24 metri (quella in cui operava l’operaio disperso), mentre l’altra si è abbattuta sul ponte di una nave in ormeggio. In attesa della conta dei danni è certa quella dei feriti: sono 26 gli operai dell’Ilva, di cui ventidue i feriti lievi medicati nell’infermeria, mentre altri quattro sono stati portati in vari ospedali. Nessuno di loro, tuttavia, corre pericolo di vita. Nove invece, i bambini della scuola di Statte che sono rimasti feriti, cinque sono stati curati all’ospedale Moscati di Taranto ed altri quattro all’ospedale di Martina Franca, tutti con lievi ferite ad eccezione di uno che è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti diagnostici; sette le persone ricoverate presso il Santissima Annunziata di Taranto, tre dei quali risultano politraumatizzati; due persone (un operaio Ilvae uno dell’Enel) fsono ricoverate a Martina Franca. In tutto sono 38 i feriti del tornado.


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