Dati sulla non autosufficienza grave: pronto il documento per i Nas. Al via le verifiche
ROMA – La lettera per i Nas è stata preparata e consegnata, ora partiranno le verifiche presso le Asl. E’ quanto fa sapere a Redattore Sociale l’ufficio del senatore Ignazio Marino, che conferma la procedura annunciata in occasione della manifestazione del Comitato 16 novembre per raccogliere i dati sulla gravissima disabilità , richiesti dal sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo. Il ministero della Salute non ha fatto sapere nulla, quindi evidentemente quei dati non li ha. O, se li ha, non li ritiene adeguati alle richieste. O, ancora, preferisce che sia la commissione presieduta da Marino a raccoglierli, vista la delicatezza dell’operazione: da quei dati, infatti, dipende l’incremento del Fondo per la non autosufficienza richiesto dal Comitato e, a quanto pare, accordato da Polillo. Quei dati, quindi, a qualcuno non piaceranno, perché non si sentirà rappresentato e quindi sarà escluso dalla platea dei beneficiari del fondo. Sull’ipotizzata integrazione del fondo restano comunque i dubbi, rispetto agli accordi e agli impegni presi: da un lato le dichiarazioni della portavoce del Comitato, Mariangela Lamanna, sicura che il fondo sarà raddoppiato; dall’altro, i tono molto più cauti del comunicato ufficiale del Mef, che si limita ad assicurare una “rimodulazione delle risorse disponibili”.
Chi, nel frattempo, ha mantenuto gli impegni, è il Comitato 16 novembre, che puntualmente ha inviato al senatore Marino e al sottosegretario Polillo i criteri per l’individuazione della grave disabilità . Criteri che sono stati recepiti dalla Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale per elaborare lo strumento di rilevazione che sarà ora utilizzato per ricavare i dati nazionali e regionali. Criteri ampi, che includono una vasta gamma di patologie e che, di conseguenza, liberano il campo dagli equivoci di quanti, in questi giorni, hanno continuato ad accusare il Comitato di condurre una battaglia solo per i malati di Sla. Confusione alimentata, in parte, anche dai dati forniti, in commissione Affari sociali alla Camera, dal sottosegretario alla Salute Elio Cardinale, che ha riportato le cifre relative soltanto ai malati di Sla. Cifre, peraltro, criticate dall’associazione Viva la Vita, per la quale i dati sarebbero decisamente superiori.
Sulle indicazioni fornite dal Comitato 16 novembre si è intanto espresso positivamente anche Carlo Giacobini, portavoce della Fish, che sul portale Superando, di cui è direttore editoriale, dedica alla questione un articolo dal titolo significativo: “Non autosufficienza: ora è più difficile temporeggiare”. Secondo Giacobini, infatti, il Comitato ha fatto “un buon lavoro”, in grado di “aggirare abilmente le insidie” nascoste dietro le richieste di Polillo che, “vecchia volpe di certa politica, ha chiesto quanti fossero i gravemente non autosufficienti”. L’insidia consiste nel fatto che “non esiste in Italia una definizione giuridica di non autosufficienza, figuriamoci se esiste quella di gravità ”. Di conseguenza, una richiesta del genere non può che scatenare “una guerra fra diverse disabilità ”. Inoltre, la richiesta “si insinua in una discussione pluriennale sulla revisione dei criteri di valutazione della disabilità e sulla definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza (da oltre un decennio argomento di convegnistici confronti)”. La “finezza” del documento steso dal Comitato consiste nel “concentrarsi su quanto ha indicato lo stesso Parlamento nella cosiddetta norma sulla “Spending Review”, che si riferisce a ‘condizioni di grave non autosufficienza’ senza definirle. La lacuna – osserva Giacobini – viene colmata con sufficiente precisione”, attraverso un elenco che “abbraccia una platea di condizioni che difficilmente non possono essere riconosciute come gravi”. Il documento del Comitato, quindi, “non fa che chiarire una lacuna che, inopportunamente, il Legislatore aveva lasciato. Adesso, per chi deve decidere, diventa molto più complesso sgusciare fra ‘non sapevo’ o ‘non si può fare’ o ‘non sappiamo come fare’ e, addirittura, ‘bisogna aprire un tavolo tecnico’”.
Intanto, la legge di stabilità non è ancora sbarcata al Senato: oggi pomeriggio sarà oggetto dell’incontro tra le Regioni e i gruppi parlamentari, poi, forse già la prossima settimana, sarà messa in calendario. (cl)
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