Vendola assolto, il fatto non sussiste il governatore piange: “Sono felice”

by Sergio Segio | 31 Ottobre 2012 17:54

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VIDEO “SONO UNA PERSONA PERBENE”

Nichi Vendola è commosso nel giorno in cui si è deciso il suo futuro politico: il governatore è stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Il gup Susanna De Felice ha emesso intorno alle 10,15 la sentenza del processo in cui Vendola era imputato con l’ex direttore generale dell’Asl di Bari, Lea Cosentino. Immediate le reazioni dal mondo politico, tra cui quella di Bersani (“felice per Vendola e per tutto il centrosinistra”) e Casini: “Sono contento, perché, contrariamente a lui, io so distinguere il piano personale da quello politico”. Con una nota polemica: “Diciamo che la sua ferocia non mi appartiene”.

VIDEO LADY ASL: “NON LO HO ACCUSATO IO”
FOTO – L’ANNUNCIO SUI SOCIAL

“Se condannato mi ritiro dalla vita pubblica”, aveva dichiarato il presidente della Regione in merito all’accusa di abuso d’ufficio sul concorso per la nomina di un primario. La prima reazione di Vendola all’uscita del tribunale tra le lacrime si è limitata a due parole: “Sono felice”. Poi su Twitter ha aggiunto: “Sono una persona perbene e la giustizia bisogna rispettarla”.

AUDIO COSENTINO: “NESSUN RANCORE CONTRO PM”
VIDEO “IL MIO CODICE E QUELLO DI BERLUSCONI”

Soddisfatta anche la Cosentino che ha dichiarato: “Giustizia è fatta. Non sono mai stata mossa da sentimenti di rancore o odio nei confronti del presidente”. Poi ha aggiunto: “Sono veramente sollevata, soddisfatta e contenta per me, ma anche per il presidente Vendola, che può ricominciare la sua lotta per le primarie”.  La decisione era fondamentale non solo per il futuro del governatore della Puglia e leader di Sel, ma anche per gli equilibri politici nazionali, con Vendola candidato alla guida del centrosinistra.

FOTO/1 – L’ARRIVO IN TRIBUNALE
FOTO/2 – LA COMMOZIONE DEL PRESIDENTE
FOTO/3 – I PROTAGONISTI DEL PROCESSO

“MI E’ STATA RESTITUITA LA VITA” – Vendola è arrivato in tribunale pochi minuti prima delle 9,30. Al suo fianco, il compagno Ed Testa: è una delle prime volte che la coppia appare insieme in un’occasione ufficiale. “Non c’è stato verso” ha sorriso il governatore riferendosi alla presenza del fidanzato, che per carattere normalmente si tiene da sempre lontano dai riflettori. Sulla decisione di ritirarsi dalla vita pubblica ha spiegato: “Quello che avevo deciso era sincero: non avrei potuto esercitare le mie pubbliche funzioni con quel sentimento dell’onore che è prescritto dalla Costituzione. Mi sarei ritirato dalla vita pubblica”. Poi ha aggiunto: “Per me non era e non è mai in gioco soltanto una contestazione specifica rispetto a cui penso di poter documentare l’assoluta trasparenza dei miei comportamenti. Ho vissuto un’intera vita sulle barricate della giustizia e della legalità . Oggi mi è stato restituito questo”.

LE REAZIONI – “Assolto pure Vendola: in tribunale Monti porta bene a chi lo contrasta e porta iella a chi lo sostiene”. E’ stato questo uno dei primi commenti alla sentenza da parte del mondo politico. Lo ha scritto Francesco Storace, segretario nazionale de La destra, su Twitter, il canale cui in molti hanno affidato il loro pensiero. “Ti abbraccio. Walter”, ha scritto Veltroni. “Evviva! Sono contenta. L’assoluzione di Nichi perché il fatto non sussiste è una bellissima notizia per lui e per tutti noi”, firmato Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. Subito dopo il messaggio dei Comitati per Bersani, dalla portavoce Alessandra Moretti: “L’assoluzione di Vendola è davvero una buona notizia per l’intero centrosinistra. Da oggi le primarie diventano un appuntamento di confronto vero tra opzioni diverse nell’ambito di un progetto comune”. Anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha voluto esprimere la sua vicinanza, sottolineando l’atteggiamento di Vendola, “un insegnamento per tutti”. Amara la considerazione del presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: sulla giustizia, “due pesi e due misure”. Anche il primario dello scandalo ha parlato, per dirsi lieto per il presidente, ma “se mi permettete anche per il mio nome, che è stato tirato in questo carrozzone mediatico procurandomi tanta amarezza”.

“NON VOLEVO ESSERE UN FIORITO QUALUNQUE” – “Mi è stata restituita appieno l’innocenza. Era scritta nel mio cuore, e se scritta in una sentenza di tribunale la cosa mi rende particolarmente felice”. Il governatore, dopo aver parlato brevemente con i giornalisti, ha convocato una conferenza stampa. “Un po’ mi vergognavo – ha detto davanti alle telecamere – in un’epoca in cui il ceto politico ha dato prove vergognose con scandali come quelli della Lombardia e del Lazio, l’idea di poter essere confuso con un qualunque Fiorito mi dava molto dolore”. “Mi fa piacere che tutti considerassero scontato l’esito. Io, anche per scaramanzia e perché viviamo tutti sotto il cielo, insomma…”.

L’ACCUSA – La vicenda sui cui il gup si è pronunciata è quella relativa alla sponsorizzazione del chirurgo toracico Paolo Saredelli per il posto di primario all’ospedale San Paolo di Bari, denunciata dalla Cosentino in un interrogatorio in Procura, nell’ambito della maxinchiesta sulla sanità  pugliese. Nella scorsa udienza, i pm Lino Giorgio Bruno, Francesco Bretone e Desirée Digeronimo avevano chiesto la condanna, con la formula del rito abbreviato, a 20 mesi di reclusione per ciascuno dei due imputati. La parte civile, Marco Luigi Cisternino, un medico che si ritiene danneggiato dalla scelta di Sardelli, ha chiesto una provvisionale sul risarcimento del danno di 50 mila euro a ciascuno dei due imputati. Ma gli stessi avvocati di Lea Cosentino avevano contribuito ad alleggerire la posizione di Vendola, sostenendo che nella sponsorizzazione del primario non c’era stato reato.

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