Sicilia alle urne, crolla l’affluenza
PALERMO — Un colpo di frusta dalla Sicilia agli apparati dei partiti tradizionali. E con dati allarmanti. Ieri sera, alla chiusura delle urne, l’affluenza nell’isola è stata del 47,43% degli aventi diritto, pari a 2.204.358 elettori. Un vero e proprio crollo, rispetto al 2008 (dove si era votato anche il lunedì), di quasi venti punti percentuali. Quattro anni fa, infatti, ai seggi si era recato il 66,68% dei siciliani.
Quello dell’affluenza è l’unico dato certo, visto che lo spoglio comincia stamane alle 8 e soltanto dopo mezzogiorno si dovrebbe avere una indicazione sul nuovo presidente della Regione che succederà a Raffaele Lombardo.
Ma di un clamoroso risultato, con un primo posto (virtualmente) attribuito al candidato di Beppe Grillo, si parla nella notte che precede lo spoglio. Ottenuto con un inatteso 27,46%, stando all’unico exit poll eseguito dal sito Palermoreport.it su 1.300 intervistati nei seggi di Palermo città . Troppo poco perché il candidato dei «grillini» Giancarlo Cancelleri possa brindare, visto che gli aventi diritto al voto sono quasi 4 milioni e mezzo. Ma sprizzano soddisfazione i sostenitori del Movimento 5 Stelle, comunque certi di un’affermazione che potrebbe rivoluzionare gli assetti di una Regione con 6 miliardi di debito.
I dati certi restano quelli dell’affluenza che nel 2008 superò il 66%. Per il resto, gli esperti di exit poll, sempre pronti a collaborare con le tv nazionali, stavolta si sono tirati indietro per le difficoltà di rilevamento, per l’incognita Grillo e per l’incertezza sugli stretti margini indicati dai sondaggisti soprattutto sui due favoriti, Nello Musumeci per il centrodestra e Rosario Crocetta per il centrosinistra.
Ma la sfida l’ha raccolta Ugo Piazza, il giornalista alla guida di Palermoreport.it, già impegnato alle primarie del Pd e alle ultime amministrative in exit poll che hanno avuto un margine di errore, nel primo caso, dello 0,1% e, nel secondo, dell’1,75%. Quanto basta perché ieri sera, dopo le ore 22, appena pubblicato il rilievo realizzato sui 1.300 elettori scattasse una spasmodica attenzione. Anche per via del (presunto) successo attribuito a Cancelleri addirittura con un 27,46% (più dei voti della sua lista, 26,42%). Un dato che sorprenderebbe Musumeci, fermo a Palermo al 23,35%, secondo in questa classifica, mentre al terzo posto ci sarebbe Crocetta con il 21,40%, al quarto Gianfranco Micciché con il 14,24% e Giovanna Marano al 9,76%.
Quadro inquietante soprattutto per Micciché visto che a coordinare l’exit poll è Piazza, proprio il giornalista che nelle ultime settimane gli ha fatto da portavoce. «Se Micciché non dovesse sfondare a Palermo, per lui sarebbe anche peggio altrove», ammette lo stesso Piazza che regala nella notte risultati deludenti un po’ per tutte le liste, fuorché per quella dell’ex ministro Saverio Romano attestata all’11,68% contro il 10% del Pdl. Il Pd si fermerebbe all’11%, Grande Sud di Micciché all’8%, crollerebbe il movimento autonomista di Lombardo e avremmo un sorpasso della lista di Giovanna Marano e Claudio Fava sull’Idv di Di Pietro e Orlando. Tutti numeri destinati a vivere comunque una sola notte.
Felice Cavallaro
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