Rapporto Fao: nel mondo una persona su otto soffre la fame
I dati sono stati presentati alla stampa, nella sede della Fao, alla presenza del direttore generale dell’organizzazione, Jose’ Graziano Da Silva, dal capo del dipartimento Strategia dello sviluppo dell’Ifad, Carlos Sere’ e da Valerie Guarnieri in rappresentanza del Programma Alimentare Mondiale (Wfp). La fotografia scattata dalle tre organizzazioni parla chiaro: nonostante gli affamati nel mondo siano diminuiti, dal 18,6% sul totale della popolazione del 1990 al 12,5% del 2012, ancora oggi troppe persone soffrono la fame, con oltre 100 milioni di bambini sotto i cinque anni ancora sottopeso o gravemente sottopeso. Ogni anno, inoltre, la malnutrizione infantile uccide 2,5 milioni di bambini.
Ma, si legge nel rapporto, “la crisi economica nel periodo 2007-2012 non ha determinato un aumento della malnutrizione in modo marcato, anche perche’ in molti Paesi in via di sviluppo la crisi non ha causato un rallentamento dell’economia”. Tuttavia i numeri sono ancora drammatici. In Asia sono 563 milioni i cittadini che soffrono la fame (venti anni fa erano 739 milioni), in America Latina 49 milioni (contro i 65 milioni del 1990) e in Africa 239 (contro i 175 di venti anni fa). Anche nei Paesi ricchi il numero degli affamati e’ cresciuto da 13 milioni del 1990 ai 16 milioni di oggi.
“In Africa subsahariana- ha spiegato, in particolare, Da Silva- stiamo perdendo la nostra battaglia: il numero di chi soffre la fame e’ aumentato fino a 239 milioni. Un’altra area a rischio e’ il vicino oriente e l’Africa del nord, questa volta a causa dei conflitti”. Migliori, ha aggiunto Da Silva, sono i numeri dell’America latina, “che ha avuto beneficio dalla forte crescita economica e agricola della parte sud, e quelli dell’area Asia-Pacifico dove si registra una riduzione delle persone che soffrono la fame in termini assoluti abbastanza consistente. Raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio e’ ancora possibile- ha concluso il Dg della Fao- il primo step e’ il dimezzamento di chi soffre la fame. Ma la sfida lanciata e’ quella della fame zero. Lavoreremo alacramente per raggiungere questo obiettivo”.
Ma quali, dunque, le soluzioni indicate da Fao, Ifad e Wfp per raggiungere questi obiettivi? Il Rapporto indica che la via maestra e’ la generale crescita economica a partire dal settore agricolo. In particolare per mano dei piccoli agricoltori. Sere’ ha ricordato come “il modello da perseguire sia quello inclusivo, a partire dai piccoli agricoltori. L’approccio deve andare verso la sostenibilita’. Ma affinche’ questo avvenga dobbiamo mettere in campo incentivi”. Guarnieri, infine, ha detto come i “due elementi su cui puntare siano la protezione sociale a difesa dei piu’ vulnerabili da shock instabilita prezzi e l’attenzione verso il dato nutrizionale sin da prima infanzia”.
(DIRE)
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