Offensiva dell’Unione europea contro Apple

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ROMA — La guerra di nervi di Apple e Unione europea sulla garanzia limitata ad un anno per i prodotti della Mela, sale di un altro gradino. Viviane Reding, vicepresidente e responsabile Giustizia di Bruxelles, ha scritto a 27 ministri europei denunciando la consuetudine di Apple ad applicare una tutela limitata a 12 mesi contro i 24 imposti dalle norme Ue.
«Apple — scrive Viviane Reading — ha fatto ricorso a inaccettabili pratiche di marketing». Al centro della querelle, avviata proprio dall’Antitrust italiano a dicembre e sfociata in un’ammenda da 900 mila euro, ci sono i diritti dei consumatori che si infrangono contro la garanzia di un solo anno riconosciuta da Cupertino per i propri prodotti. Secondo Apple la riparazione o sostituzione gratuita dell’hardware non possono estendersi oltre i dodici mesi se non a pagamento: in pratica un anno in più di garanzia (gratuito, invece, per la legge europea) costa 59 euro per un iPod Touch, 69 nel caso di un iPhone e 79 euro per un iPad. Una regola che Apple adotta anche nel resto del Vecchio Continente.
Il caso esploso in Italia ha fatto scuola e ha contagiato pure gli altri Paesi dell’Unione, dove si stanno sollevando proteste e dubbi sulla politica di garanzia del colosso Usa. «Guardando all’Italia — osserva infatti Reding nella lettera ai ministri — emerge che i rivenditori, per far sembrare più attraenti le garanzie offerte, evitano di fornire ai consumatori informazioni chiare, vere e complete sulla garanzia legale di cui beneficerebbero, senza spese, in base alla normativa europea».
Per questo il commissario Ue chiede che le vengano segnalati casi analoghi «per far sì che i consumatori abbiamo fiducia che i loro diritti siano garantiti allo stesso modo in tutta la Ue» ed annuncia che a breve uscirà  il primo rapporto sulla messa in atto della Direttiva che si occupa di pratiche commerciali sleali. Apple oggi in Borsa vale circa 633 miliardi di dollari. Ma alle sue spalle, per capitalizzazione, è avvenuto uno storico sorpasso: proprio ieri Microsoft, con 248,7 miliardi di dollari ha ceduto il passo a Google che ha raggiunto i 249,2.


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