Occupazioni e blocchi la protesta dei docenti

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ROMA — Stesso stipendio, più ore di lavoro? L’equazione è proprio impossibile per i professori italiani, decisi a dar battaglia e mobilitati anche dai sindacati. I leader di Cisl, Uil, Snals Confsal e Gilda hanno inviato una lettera ai segretari di Pdl, Pd, Udc, per organizzare con i loro responsabili scuola un incontro in settimana. Senza comunque tralasciare altre iniziative: lo sciopero, già  proclamato, il 24 novembre con manifestazione nazionale. La Cgil, che lo sciopero l’ha già  fatto, si è detta pronta ad aderire alla prossima mobilitazione unitaria e intanto ha chiesto ai docenti di astenersi delle attività  aggiuntive nelle scuole, di dimettersi da tutte le commissioni, di rifiutarsi di sostituire i colleghi assenti. Sempre la Cgil nei prossimi giorni deciderà  le occupazioni degli uffici regionali e provinciali scolastici e organizzerà  un presidio permanente davanti a Montecitorio.
La Uil sta pensando ad un nuovo flash mob a Roma (anche se i professori che ne hanno inscenato uno spontaneo domenica scorsa sono già  d’accordo a ripetere l’iniziativa domenica prossima sempre davanti alla sede del Miur in viale Trastevere), mentre Cisl e Gilda vogliono bloccare tutte le attività  non retribuite che gli insegnanti svolgono comunque. «È una valanga di iniziative», afferma Rino Di Meglio coordinatore nazionale di Gilda. «La protesta sta montando e la pressione sulla politica sta arrivando», aggiunge Massimo Di Menna, segretario generale di Uil Scuola. «La scuola si è mossa, gli insegnanti stanno reagendo all’aggressione, i collegi dei docenti si autoconvocano», conferma Francesco Scrima, segretario generale di Cisl Scuola. «Il fermento è grandissimo, la protesta della scuola non si fermerà  qui», garantisce Mimmo Pantaleo della Flc-Cgil.
Molte le mobilitazioni spontanee, solo per fare un paio di esempi, il collegio docenti del liceo scientifico Talete di Roma ha bloccato già  da ieri tutte le attività  del Piano dell’offerta formativa (Pof), quindi anche consigli di classe, coordinamenti di vario tipo, viaggi di istruzione e uscite didattiche, attività  extracurriculari, mentre a Firenze, il collegio dei docenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci oltre a sospendere le attività  aggiuntive previste dal Pof che vanno oltre le 18 ore, ha deciso di non fare i ricevimenti individuali dei professori.
Anche la politica reagisce: nessun partito ha dichiarato di essere disposto a votare l’aumento di sei ore lavorative in cambio di 15 giorni di ferie in più all’anno a stipendio invariato, così come contenuto nella legge di Stabilità . Al punto che dal ministero dell’Istruzione ne prendono atto e fanno un passo indietro: i tecnici starebbero già  lavorando a ipotesi alternative. Ma è assolutamente «destituita di ogni fondamento», dice una nota di viale Trastevere, la voce che girava ieri pomeriggio, ovvero uno «sconto» a 21 ore per i professori, 3 ore settimanali in più invece di 6. Il Miur smentisce categorico.
Mariolina Iossa


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