Mediobanca raddoppia gli utili

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MILANO — «Abbiamo avuto un ruolo molto attivo nel cambiamento nell’assetto di management di alcune partecipate per favorire una ripresa di redditività  e valore, e anche nell’azionariato di una compagnia assicurativa che aveva profili di rischio e sottocapitalizzazione che potevano pregiudicare la nostra linea di credito». Così, riferendosi in modo implicito a Generali, Rcs e Fonsai, l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha spiegato ieri in assemblea mosse e ragioni dell’istituto su alcune partite chiave della finanza che hanno visto in questi mesi al centro Piazzetta Cuccia. 
Nagel ha risposto agli azionisti dopo aver illustrato l’andamento dei primi tre mesi dell’esercizio 2012-2013: ieri il consiglio, che ha indicato la prossima riunione il 28 novembre per avviare le riflessioni sul nuovo piano strategico, ha approvato la trimestrale con un aumento del 92% dell’utile a 109 milioni, sopra le attese degli analisti. I ricavi hanno tenuto, registrando una flessione del 5% a 453 milioni ma restando stabili rispetto al trimestre precedente. Il core tier 1 è all’11,5%. «Per noi è stato un trimestre positivo», ha detto Nagel, «nel quale abbiamo la continuazione di quello che è stato l’esercizio passato. Sui risultati ci hanno aiutato l’andamento dei mercati e anche la quasi assenza di svalutazioni». «La crisi e la contrazione del Pil diventano ancora più forti, seppur in un quadro macro dell’euro che va assumendo maggior stabilità . I ricavi rimarranno sotto pressione, dobbiamo puntare a una difesa dei margini». 
Nel corso dell’assemblea, che ha registrato sugli assetti azionari il calo di Cariverona dal 3,1% al 2,1%, l’aumento di Carisbo dal 2,6 al 2,9% e l’assenza, come da impegni Antitrust, del rappresentante di Finsoe cui fa capo il 3,9% dopo il passaggio di Premafin-Fonsai dai Ligresti a Unipol, l’amministratore delegato ha dedicato ampio spazio a Fonsai («Non poteva che essere il piatto forte quest’anno», ha scherzato). Sottolineando anzitutto che «all’interno di una situazione molto complicata, si è riusciti a dare una prospettiva al gruppo e al nostro credito. Al di là  di qualche caduta di comportamento e vicende poco encomiabili, credo sia stato ottenuto un grandissimo risultato in un momento di grandissima difficoltà : è stato evitato il rischio di commissariamento Fonsai, che poteva mettere in pericolo l’intero sistema assicurativo». «Non possiamo che dire grazie a Unipol che ha portato a termine l’aumento di capitale». Tornando sulla vicenda del foglietto di richieste avanzate da Salvatore Ligresti e da lui siglato, Nagel ha detto che «è stato un gesto di disponibilità  ad ascoltare le ragioni di chi si sentiva, a torto o a ragione, escluso da questa operazione». Ha quindi aggiunto che «con Unipol» l’istituto si aspetta un rimborso» sui crediti nell’ordine dei 350 milioni già  nel prossimo esercizio». Infine ha precisato che Mediobanca «non ha mai erogato finanziamenti alla famiglia Ligresti, né personali, né a Imco e Sinergia», le holding di famiglia. «Abbiamo sempre finanziato solo società  quotate, Premafin, Fonsai e Milano». «La nostra esposizione», ha aggiunto il presidente Renato Pagliaro, era ed è sul gruppo Fonsai, non sui Ligresti. C’è una differenza». 
Sulla partita Generali, che ha visto il cambio al vertice con l’uscita di Giovanni Perissinotto e l’arrivo di Mario Greco, Nagel ha parlato di «un totale allineamento con quanto sta facendo» Greco «soprattutto nel concepire un gruppo assicurativo, che lui vede concentrato appunto sul mondo assicurativo piuttosto che su quello bancario» e sul fatto che «vanno fatte alcune scelte su dove essere presenti e sul livello di redditività ». Il banchiere si è quindi espresso a favore della scelta del Leone di avere un solo amministratore delegato. «È difficile averne due e avere chiarezza di governance, non esiste da altre parti». La riforma è stata fatta «con piena partecipazione e condivisione di Sergio Balbinot» («Un eccellente professional») che sarà  il vice di Greco ma non più amministratore delegato. 
Infine, Nagel ha ribadito la necessità  di avviare una riflessione sulle quote azionarie per «togliere volatilità » ai risultati. E su Telecom è sembrato aprire a un possibile scorporo della rete. Rispondendo appunto a una domanda relativa a tale operazione, ha sostenuto che Mediobanca «guarda con interesse a proposte del consiglio della società  che possano cambiare il perimetro e generare valore». 
Sergio Bocconi


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