Madrid pronta a chiedere gli aiuti

by Sergio Segio | 2 Ottobre 2012 7:25

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La Spagna sarebbe pronta a chiedere un piano di salvataggio all’Europa già  nel prossimo fine settimana. L’indiscrezione è stata riportata nella tarda serata di ieri da Reuters che ha citato fonti europee. La richiesta verrebbe formalizzata anche in vista della prossima riunione dei ministri delle Finanze, in agenda lunedì prossimo a Lussemburgo.
L’annuncio, se confermato, potrebbe favorire un duraturo rasserenamento dei mercati finanziari anche se le discipline dei bilanci dei paesi dell’europeriferia restano sotto stretta sorveglianza. È anche per questo che ieri il sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani ha smontato l’ipotesi di anticipare al prossimo anno l’utilizzo del Fondo taglia tasse, magari intervenendo sulla delega fiscale in discussione alla Camera, così come proposto da alcuni dei 350 emendamenti presentati. La riduzione di tasse e imposte, ha spiegato Ceriani, non ci potrà  essere prima del 2014, come già  previsto, e sarà  il prossimo governo ad occuparsene. «Non c’è nessuna intenzione di anticipare di un anno: se si dimostrerà  che i risultati del monitoraggio dell’evasione sono positivi e le condizioni economiche lo consentiranno il prossimo governo inizierà  a disporre le risorse» ha detto Ceriani, il quale ha anche respinto l’idea di recepire nella delega la proposta del presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, di uno scambio tra incentivi all’industria e sgravi sul lavoro. Ceriani ha illustrato il rapporto degli esperti del Fondo monetario sulla delega fiscale. Si tratta di una «valutazione tecnica», chiesta dallo stesso governo. Il giudizio degli esperti di Washington «è positivo», anche se già  nelle prime pagine segnala il «silenzio» della delega su temi importanti come «il cuneo fiscale e la ristretta base dell’Iva». La delega «non è una riforma fiscale», si è concentrata solo «sulle cose indispensabili e urgenti sulle quali è possibile trovare il consenso», come «la certezza del diritto, la riforma del catasto, la tassazione delle imprese e la messa a regime le indagini sull’erosione e l’evasione fiscale». Intanto per quel che riguarda i conti pubblici, il Tesoro ha comunicato il miglioramento del fabbisogno: nei primi 9 mesi dell’anno ha raggiunto i 45,5 miliardi a fronte dei 59 miliardi del corrispondente periodo del 2011.
Stefania Tamburello

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