In Georgia l’opposizione ha vinto le elezioni

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Il presidente della Georgia Mikhail SaakaÅ¡vili è apparso alla tv georgiana per annunciare la sconfitta alle elezioni parlamentari. SaakaÅ¡vili ha quindi riconosciuto la vittoria della coalizione di opposizione “Sogno georgiano” guidata da Bidzina Ivanishvili, che ora ha il compito di formare il nuovo governo.

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Saranno diffusi oggi i risultati ufficiali e finali delle elezioni parlamentari in Georgia. Per il momento entrambi i maggiori partiti rivendicano la vittoria. Il partito che fa riferimento al presidente Mikhail SaakaÅ¡vili ha detto di avere ottenuto più voti nella quota maggioritaria, mentre la coalizione di opposizione – “Sogno georgiano”, fondata dal miliardario Boris “Bidzina” Ivanishvili – ha detto di essere in vantaggio nella quota proporzionale. Nel sistema politico georgiano circa metà  dei 150 seggi parlamentari viene eletta col sistema proporzionale, mentre l’altra metà  col sistema maggioritario. Tecnicamente, quindi, entrambe le rivendicazioni dei partiti non si escludono, anche se bisogna vedere quale dei due schieramenti otterrà  la maggioranza complessiva dei seggi.

Ivanishvili, parlando in nottata ai suoi sostenitori in piazza a Tbilisi, ha detto di stimare in 100 su 150 le dimensioni della sua maggioranza in Parlamento. Il presidente SaakaÅ¡vili ha detto in tv che l’opposizione «ha avuto la maggioranza dei voti nella quota proporzionale» ma che non è accaduto lo stesso nella quota maggioritaria, su cui il suo partito pensa di avere ottenuto 53 seggi su 73. Gli unici dati ufficiali fin qui, relativi soltanto al 12 per cento delle schede scrutinate, vedono il partito di opposizione in vantaggio col 54 per cento dei voti nella quota proporzionale, con quello di governo fermo al 41 per cento. L’affluenza è stata intorno al 61 per cento.

Queste elezioni sono viste come un importante test della popolarità  del presidente Mikhail SaakaÅ¡vili, a capo di un governo considerato filo-occidentale, da mesi incalzato da Ivanishvili, considerato invece più vicino a posizioni tradizionali e filo-russe. SaakaÅ¡vili è arrivato al potere nel 2003, dopo che la cosiddetta “rivoluzione delle rose” aveva costretto l’allora presidente Shevardnadze a dimettersi.  Negli ultimi anni contro il suo governo si sono svolte molte manifestazioni di protesta: SaakaÅ¡vili viene accusato di aver contribuito al graduale impoverimento della popolazione, di aver accentrato troppo potere nelle proprie mani e, soprattutto, di non essere stato all’altezza degli standard democratici degni delle democrazie occidentali di cui è alleato (o di cui è succube, come gli rinfacciano i suoi oppositori).

Le prossime elezioni presidenziali si terranno tra un anno, nell’ottobre del 2013. Se il partito del presidente SaakaÅ¡vili dovesse perdere queste elezioni legislative, però, l’opposizione chiederebbe probabilmente le sue dimissioni.

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Foto: Bidzina Ivanishvili (AP Photo/str)


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