Gli indignados arrivano nella tana del lupo

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MADRID. Rafael Hernà¡ndez – 53 anni, consulente immobiliare – fa parte di Democracia Real Ya (Dry), una delle piattaforme più importanti e più attive tra quelle nate dalla frammentazione del 15-M. Giovedì scorso era presente allo strano incontro che ha fatto sedere intorno allo stesso tavolo una dozzina di rappresentanti di vari collettivi sociali spagnoli e una delegazione della commissione affari sociali e lavoro del Bundestag, il parlamento tedesco.
Quasi un incontro ravvicinato del terzo tipo per gli indignados, che hanno potuto stringere la mano al «nemico» di tante battaglie, scoprendolo, alla fine, meno terribile del previsto: «Hanno dimostrato considerazione per le nostre posizioni e su alcune questioni c’è stata persino convergenza di vedute», ha raccontato Hernà¡ndez, anche se l’incontro ha creato più di un mal di pancia nella periferia più radicale della galassia indignados, quella che si rifiuta di legittimare qualsiasi interlocutore politico.
Alla riunione – voluta dai tedeschi per «conoscere da vicino la realtà  dei movimenti sociali spagnoli» – hanno partecipato i Verdi, i socialdemocratici dell’Spd, l’Fdp (liberali) e un rappresentante della Cdu, il partito di Angela Merkel. Al termine della riunione, la delegazione – pur precisando non senza un tocco di involontaria ironia di «non volersi immischiare nella politica spagnola» – si è detta «impressionata dalla varietà  e dalla solidità  degli argomenti proposti dai collettivi». Un’apertura certamente positiva. Ma è davvero paradossale che, mentre in Spagna il governo fa di tutto per delegittimare i movimenti sociali, debbano essere i tedeschi ad accorgersene.
Se volessimo dare un sottotitolo all’incontro, sarebbe «Gli indignados nella tana del lupo»….
Sì, però l’incontro aveva una finalità  puramente informativa: siamo stati convocati per esporre le nostre posizioni e ci siamo limitati a quello. Nessuna delle due parti aveva intenzione di intavolare una discussione polemica. Per noi è stata un’occasione per chiarire, senza mediazioni e, per una volta, senza rischi di manipolazione, il nostro punto di vista sulla situazione nazionale ed europea. I tedeschi hanno ascoltato con molto interesse.
Con quali aspettative avete accettato l’invito?
Per scelta, non abbiamo avanzato nessuna rivendicazione, quindi non ci aspettavamo nulla. E d’altra parte non siamo stati noi a volere l’incontro. Questo non significa che la richiesta della commissione degli affari sociali ci abbia lasciato indifferenti; anzi, il loro interesse per la nostra lettura della realtà  socio-economica della Spagna ci ha sorpreso e ci ha fatto molto piacere. L’abbiamo colto come un’opportunità  di confronto e un’occasione per portare le ragioni della nostra protesta oltre le manifestazioni di piazza, direttamente al cuore dell’Europa.
Nessuna rivendicazione, quindi. Forse avete rimandato le richieste ad una prossima riunione. Ce ne sono in programma altre?
Ci sono questioni che, anche per ragioni di tempo, non sono state approfondite come avremmo voluto. Per questo i parlamentari tedeschi ci hanno fornito dei contatti che fanno intravedere la possibilità  di proseguire il dialogo e noi, ovviamente, siamo disposti ad accogliere questa eventualità . Se il governo spagnolo si dimostrasse altrettanto interessato saremmo pronti a valutare l’opportunità  di un dialogo anche con loro. Per ora, però, fanno finta di non vederci.
Parla di dialogo, ma in più occasioni avete dichiarato di non volervi rivolgere a una classe politica che non vi rappresenterebbe.
Ci sono politici dai quali non ci sentiamo rappresentati, ma solo i collettivi sociali più radicali si spingono fino alla delegittimazione della politica in sé. D’altra parte bisogna ammettere che l’unica via per cambiare le cose pacificamente passa attraverso il confronto. Un confronto aperto e senza pregiudizi che i nostri politici si rifiutano di accettare. Il governo non solo non ci ascolta, ma reprime con la violenza le nostre proteste. I tedeschi, invece – pur riconoscendo la nostra specificità  di movimento non politico – ci hanno legittimato come un soggetto di dialogo. Un’occasione che dovevamo sfruttare.
Una delegazione del Bundestag vi convoca e voi non avanzate richieste. Non le sembra di aver sprecato un’opportunità ?
Una richiesta l’abbiamo avanzata. Noi consideriamo che uno dei problemi alla base della crisi sia la corruzione dei politici spagnoli. Quindi abbiamo espressamente chiesto un impegno a promuovere, in Spagna, una legge di trasparenza analoga a quella tedesca.


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