Disabili gravissimi in sciopero della fame e dei farmaci
LECCE – Protestano da ieri 43 disabili gravi e gravissimi di tutta Italia, tra cui 28 tracheotomizzati, facendo lo sciopero della fame e dei farmaci. La protesta mira a chiedere per l’ennesima volta al Governo il ripristino dei fondi per l’assistenza domiciliare per le persone che hanno bisogno di cure 24 ore su 24. La sospensione graduale dell’alimentazione è già cominciata e i disabili sono pronti ad andare fino in fondo, fino alla sospensione di qualsiasi forma di alimentazione. La lista delle 43 persone è stata consegnata al Governo nei giorni scorsi.
Molte le motivazioni che inducono i disabili e le loro famiglie a questa scelta, tanto coraggiosa quanto rischiosa, giacché dei 43 disabili che aderiscono alla protesta, tutti hanno patologie neurodegenerative progressive, tipo SLA, distrofia muscolare e sclerosi multipla, quasi la metà è allettata, paralizzata, con tracheotomia e PEG e vivono collegati a macchine salvavita. “Aderiamo a questa protesta – si legge in una nota alla stampa – perché i malati gravi e gravissimi non hanno l’assistenza di 24 ore su 24 ore, per 7 giorni su 7; perché le nostre proposte, ripetutamente fatte pervenire al Ministro al Welfare Fornero e al Presidente del Consiglio Monti, oltre a garantire qualità della vita, le cure domiciliari costano meno alla Pubblica Amministrazione dei ricoveri in strutture ospedaliere; perché in Italia non c’è il riconoscimento della figura del care-giver; perché la politica economica del Governo in merito all’assestamento di bilancio è indirizzata solo e solamente contro le fasce più deboli ed in particolar modo contro i disabili; perché si continua a procrastinare il diritto all’assistenza e si continua a giocare a rimpiattino sulla pelle dei disabili gravi e gravissimi; perché il Governo ha deciso di dedicare parte dei 658 milioni di euro dell’art. 23 comma 8, legge spending review, alla non autosufficienza, in particolare ai disabili gravi e gravissimi ma a tutt’oggi, vi è la mancanza assoluta di un piano organico per la non autosufficienza; perché i partiti che sostengono questo Governo si trincerano davanti all’ineludibile fatalismo di votare tutti i tagli proposti senza reagire ai tagli orizzontali e senza proporre una sacrosanta patrimoniale con convinzione; perché abbiamo presentato un progetto organico, a costo zero, che include il finanziamento citato, muove 1.650 milioni di euro, crea 90.000 posti di lavoro: aspettiamo una risposta ed una convocazione”. Una rappresentanza dei 43 disabili aderisce e partecipa alla manifestazione “No Monti day” del 27 ottobre a Roma e organizza un presidio permanente davanti ad un ministero con sciopero della fame totale. (spa)
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