Coffeeshop, partita aperta

by Sergio Segio | 3 Ottobre 2012 6:29

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I partiti della sinistra e del centro sinistra sono tutti a favore della legalizzazione della fornitura ai coffeeshop. Il blocco dei partiti cristiani (ridotti a 21 seggi, il peggiore risultato mai avuto) è a favore dell’abolizione totale dei coffeeshop, mentre il Pvv (il partito xenofobo di Geert Wilders) e il Vvd (il partito liberal-conservatore) sono favorevoli al cannabis pass: il pass non è concesso agli stranieri non residenti, mentre i residenti che vogliono frequentare i coffeeshop sono obbligati a registrarsi come se si trattasse di un club privato.
Con le elezioni, il governo di destra ha perso la maggioranza parlamentare. Il prossimo governo sarà  probabilmente formato dal Vvd e dai socialdemocratici (Pvda), forse con un terzo partito: i liberali-progressisti del D66 (a favore della legalizzazione) o i cristiani democratici (per l’abolizione dei coffeeshop). Sarà  l’attuale primo ministro Mark Rutte del Vvd (il partito che ha guadagnato di più) a condurre i negoziati per formare il nuovo governo. Non è chiaro che cosa accadrà  ai coffeeshop, visto che i due principali partiti che hanno vinto le elezioni (Vvd e Pvda) hanno idee opposte in merito. Ambedue devono però trovare un terreno d’intesa: c’è bisogno di un governo stabile per affrontare la crisi finanziaria e l’integrazione europea.
Il pass è entrato in vigore il 1 maggio nelle tre province meridionali del paese, al fine di limitare il «turismo della cannabis», con il relativo disturbo alla quiete pubblica fino a tarda notte, gli ingorghi stradali e lo spaccio illegale; col 1 gennaio 2013, il pass dovrebbe entrare in vigore in tutta l’Olanda. Già  se ne evidenziano gli effetti controproducenti: lo spaccio illegale è di molto aumentato, la separazione dei mercati fra droghe leggere e pesanti sta scomparendo, così come il limite di età  per il consumo, che nei coffeeshop era rispettato.
Il futuro della politica della cannabis è in gran parte nelle mani del Vvd. Fino a due anni e mezzo fa, i liberal conservatori erano a favore della legalizzazione del «retrobottega». In seguito hanno cambiato posizione per formare un governo coi Cristiani Democratici, col sostegno esterno della formazione islamofoba di Geert Wilders (tutti e due per la chiusura totale dei coffeeshop). C’è qualche segnale nuovo, a giudicare dalle parole del sindaco di Maastricht del Vvd, in passato grande sostenitore del pass, ma che ora sembra tornare sui suoi passi.
Se i due principali partiti, oggi su posizioni opposte, non saranno in grado di trovare un accordo, la politica della cannabis potrà  restare fuori dal programma di coalizione: starà  allora ai partiti, e anche ai singoli parlamentari, assumere le proprie posizioni in parlamento.
*Transnational Institute, Amsterdam
(Testo completo su www.fuoriluogo.it)

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