Afghanistan, la guerra infinita ucciso il soldato Usa numero 2000

Loading

NEW YORK. ORION Sparks, Jonathan Gollnitz, Rashun Roberts, Jason Swindle, Jon Townsend, Genaro Bedoy, Joshua Nelson… I fantasmi dei duemila morti americani in Afghanistan rispondono all’appello dell’orrore mentre la guerra più lunga dell’Occidente moderno presenta il suo conto senza fine.
MA A rendere ancora più triste il record è la dinamica assurda che ha portato alle morte dell’ultimo americano, di un contractor e di tre afgani. Perché è vero che sui particolari il Pentagono stende per ora un velo pietoso — ma gli yankees sono caduti sotto il fuoco mica dei nemici Taliban: degli alleati afgani. Gli esperti di cose militari hanno coniato una definizione già  tristemente famosa per questa violenza assurda che viene etichettata come “incidente”: green on blue. È quando cioè gli afgani — soldati verdi — si rivoltano contro gli alleati della Nato — i soldati blu. Sono già  una cinquantina i morti solo quest’anno e soltanto in un caso su quattro sotto quelle divise verdi è nascosto un taliban. Spesso è una semplice lite come quella esplosa sabato lì nella provincia di Wardak. Prima sono volate le parole grosse, poi i mortai, un colpo è caduto nel campo Usa, gli Usa hanno preso le armi e sono andati a dare una lezione agli alleati: bang bang. Si muore anche così in Afghanistan dopo undici anni di guerra. Duemila morti: una quota tragicamente tonda sorpassata proprio alla vigilia dell’undicesimo compleanno del conflitto cominciato il 7 ottobre 2001. Ma è una cifra che purtroppo rischia di essere sbagliata per difetto: i morti sarebbero già  2125 secondo i pietosi calcoli di iCausalties.org, l’organizzazione indipendente che dal 2003 ha cominciato a contare le vittime tenendo conto di tutte le operazioni, anche quelle al di fuori dal territorio afgano. Naturalmente lì a fare la guerra non ci sono solo gli americani: l’invasione era nata per vendicare i tremila morti delle Twin Towers e con la bandiera dell’Isaf all’assedio di Kabul ha partecipato tutto l’Occidente. Solo che, caduta Kabul, sono dieci anni che i Taliban che avevano coperto Osama Bin Laden e oggi non hanno più nulla da perdere non si arrendono: e i morti non americani sono almeno 1190. Più difficile, in questa statistica della vergogna, dare conto dei civili afgani uccisi. Ma anche qui mettendo a confronto i dati Usa con quelli di istituzioni non governative il numero supera ampiamente i ventimila morti. Più di venti afgani uccisi, cioè, ogni americano. Qualche altra cifra? Dice il Brookings Institute che il 40 per cento delle vittime sono dovute alle armi non convenzionali. E infatti gli Ied, Improvised explosive devices, sono un’altra orribile conquista di questa guerra e di quella irachena: sono gli esplosivi costruiti con mezzi di (s)fortuna, sono le micidiali bombe sporche fatte di proiettili e munizioni. Di più. La metà  dei morti americani si sono registrati negli ultimi tre anni: metà  vittime cioè in un quarto del tempo di tutta la guerra. E sapete perché? Perché tre anni fa, per farla finita, Barack Obama aveva deciso quel “surge” di 33mila uomini in più portando a oltre 100mila i combattenti Usa. No che da allora non è finita. I 33mila uomini in più sono tornati indietro, e per sempre, proprio questo mese. E per la fine del 2014 a casa dovremmo tornare tutti, americani e no: lasciando il compito di combattere i Taliban a quegli afgani che stiamo addestrando e che — come la vicenda blue on green dimostra — si stanno invece rivoltando contro. Malgrado il ritiro dei 30mila in più laggiù ci sono ancora quasi 110 mila soldati Nato: e 68 mila sono americani. Quanti morti dovremo ancora contare in questo conflitto che ormai — dicono sempre le statistiche — ne reclama uno al giorno?Sì, ogni guerra è una sporca guerra. Ma questa almeno è stata combattuta per fare giustizia dell’orrore dell’11 settembre. Rabbrividisce ancora di più pensare che i poveri duemila morti americani in Afghanistan sono meno della metà  del 4500 soldati Usa morti in Iraq. È la guerra in cui Gerorge W. Bush nel 2003 trascinò il mondo giurando che Saddam Hussein aveva le armi di distruzione di massa per fare un altro 11 settembre. E assicurandoci che tanto in Afghanistan avevamo già  vinto. Come no. Otto anni e migliaia di morti dopo, i fantasmi della guerra infinita sono ancora tra noi.


Related Articles

La Cia apre la caccia a Zawahiri “Pronti attentati a dighe e acquedotti”

Loading

Lotta contro il tempo, prime informazioni dai computer di Bin Laden. Quei documenti dimostrano che Osama era ancora il capo operativo dell’organizzazione. Gli uomini dell’intelligence: “Gli stiamo addosso, il ferro è caldo”. Gli analisti e l’archivio dello sceicco: scoperti i piani per far deragliare i treni 


“Appeso al soffitto a testa in giù” Torture, conversioni forzate la vita e l’orrore degli ostaggi rinchiusi nelle prigioni dell’Is

Loading

I detenuti venivano divisi in base alla disponibilità dei loro governi a trattare: statunitensi e britannici da una parte, europei dall’altra. La ricostruzione del quotidiano “New York Times” dal rapimento sino al rilascio o all’esecuzione

Colombia. Autobomba contro la polizia, 21 uccisi, boccata d’ossigeno per Duque

Loading

Bogotà. Furgone con 80 chili di esplosivo contro la Scuola di polizia General Santander, Il presidente colombiano ne approfitta per chiudere il dialogo con l’Eln

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment