Rai, per i direttori arriva lo stipendio variabile
ROMA – Il primo banco di prova per la nuova Rai voluta da Mario Monti è stamattina. È in gioco la tenuta dell’equilibrio tra i tecnici voluti dal premier Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi e il consiglio di amministrazione “politico” come lo prevede la legge Gasparri. Il direttore generale porta nel cda un pacchetto di nomine che non è stato sottoposto, come in passato, alla trattativa con i consiglieri. Lorenza Lei amministratore delegato della Sipra, la concessionaria pubblicitaria, Eleonora Andreatta direttore di Raifiction, nuovi consiglieri della Sipra i direttori delle reti generaliste, Roberto Sergio presidente di Raiway con un cda d’interni che permetterà di risparmiare un milione di euro riconosciuto prima come emolumento ai membri esterni, accorpamento di Televideo e Rainews.
Gubitosi, che porta le proposte in consiglio, ha una maggioranza garantita ma l’obiettivo è uscire dalla riunione di oggi con l’unanimità . Si annuncia una discussione sul metodo seguito dal dg. Antonio Verro, che voterà a favore della nomina della Lei, contesta addirittura la legittimità dell’azione di Gubitosi. «L’avevo detto fin dall’inizio. Le deleghe del presidente e del dg cozzano con la legge Gasparri. E il metodo seguito va contro la norma. Si vuole procedere così? Ma allora si cambi la legge e le leggi le cambia il Parlamento, non Palazzo Chigi». La nomina della Lei non è paciuta al Partito democratico: troppo vicina a Berlusconi per andare a dirigere la Sipra, chiamata a “rubare” inserzionisti a Mediaset, l’azienda del Cavaliere. Ma è evidente che la presidenza di Sipra che il dg si è autoassegnato servirà a controllare da vicino i conti e la gestione della concessionaria avrà aspetti quasi collegiali.
I nuovi vertici parleranno anche di conti, la materia principale del loro lavoro estivo. Del calo degli spot che hanno portato al dimissionamento dell’ex Amministratore delegato di Sipra Aldo Reali. Gubitosi non svelerà le carte sul piano di rientro, ma potrebbe annunciare una novità abbastanza rivoluzionaria: la flessibilità economica per i nuovi direttori. Eleonora Andreatta sarebbe il primo test: come direttore di Raificion le verrebbe riconosciuta un’indennità di funzione che perderebbe al momento di una sostituzione in futuro. Non è mai successo prima in Rai dove lo stipendio cresceva a ogni promozione e rimaneva tale e quale dopo la rimozione. Insomma, posto fisso ma stipendio variabile.
Non basta certo questo ad aggiustare i conti di Viale Mazzini. Sarebbe solo un segnale. Come lo è quello di procedere così velocemente a nomine importanti, con quello che è stato definito un blitz. Segnali da azienda “normale” che il supermanager ha voluto mandare subito. Ma il vero esame sarà quello sulla nomina del direttore del Tg1, il posto più appetito dalla politica. Il nuovo vertice non ci ha ancora messo mano. Ma sembra pronto a farlo presto.
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