Più sottile, leggero, veloce e sa anche parlare l’italiano Apple svela l’iPhone 5

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LONDRA – L’iPhone 5 sta per arrivare e si appresta a conquistare il mondo. O almeno è questo che spera Tim Cook presentando la nuova macchina, quella che, secondo il capo di Apple, è stata «completamente ridisegnata» per adattarsi ai nuovi tempi, al nuovo mondo «mobile first», all’era post-pc che ha contribuito ad aprire pochi anni fa. Le novità  sono molte, ma nessuna è rivoluzionaria, nessuna è decisiva per dire che il nuovo smartphone Apple abbia trovato la «chiave» per sconfiggere definitivamente la concorrenza e «cambiare il mondo», come aveva fatto il primo iPhone. Ma nei sogni di Tim Cook non c’è quello di cambiare il mondo, ma quello più prosaico, pratico, immediato, di vendere ancora più smartphone, e per questo scopo la nuova macchina è ottimamente attrezzata. L’aspetto, alluminio e vetro, è sostanzialmente lo stesso del 4S, la forma del telefono non è cambiata, ma è leggermente più piccolo: «non abbiamo bisogno di fare macchine più grandi, tutti sono bravi a mettere tanta tecnologia in uno spazio più ampio. La vera sfida è mettere più tecnologia in macchine più piccole», dice Cook, e lascia a Phil Schiller il compito di mostrare al mondo uno smartphone che è decisamente più sottile del precedente, arrivando a 7.6 millimetri di spessore, e più leggero, solo 112 grammi.
Se il mondo è «mobile first» è giusto che la macchina sia più leggera e portabile, ma che abbia anche allo stesso tempo uno schermo più ampio. Così il nuovo iPhone – il primo dopo la morte di Steve Jobs – oltre ad avere il «retina display», con una straordinaria definizione d’immagine, ha anche uno schermo più ampio, 4 pollici, anche se il telefono si è rimpicciolito. E i sensori touch sono integrati nel display, garantendo una maggiore sensibilità  al tocco, che ora ha anche più spazio per i gesti delle dita. Ci sono quasi tutte le caratteristiche che in molti avevano anticipato, soprattutto il nuovo connettore, non compatibile con i vecchi dock, che potranno collegarsi al nuovo smartphone con un adattatore. C’è il 4G, per connessioni ultraveloci, del tutto futuribili dalle nostre parti, un’antenna dinamica, una fotocamera più sofisticata e un microfono in più per migliorare l’audio delle telefonate. C’è un nuovo chip, l’A6, che garantisce alla macchina una potenza e una velocità  notevolissime.
Il nuovo sistema operativo, l’IOS6 porta con sé oltre duecento nuove caratteristiche, come il Passbook, che archivia insieme biglietti, coupon e carte digitali, o le nuove mappe, tridimensionali e con il navigatore vocale integrato. E altre interessanti per noi, visto che Siri, l’assistente digitale, finalmente, dal 28 settembre, quando lo smartphone verrà  messo in commercio nel nostro paese, parlerà  italiano.
Nuovo è anche l’iPod, sia il Nano, completamente ridisegnato, sia il Touch, che ormai è come un iPhone 4 che non ha la funzione telefonica. E nuovo è iTunes, il cuore dell’ecosistema di Apple, con i suoi store per musica, film, libri, programmi tv e app. Nell’arco di pochi mesi Apple ha fatto un operazione di grande portata, ha rinnovato per intero la propria gamma di prodotti (i computer, il tablet e oggi lettori mp3, smartphone e software) e l’intero ecosistema, il suo grande punto di forza, quello che, come sottolinea Cook dal palco, li fa stare un passo avanti rispetto alla concorrenza, macchine integrate che dialogano tra loro attraverso iTunes e il cloud. Apple ieri non ha presentato un nuovo smartphone ma un intero sistema, integrato, completo, che ha come strumento centrale, la macchina più diffusa e tascabile, il nuovo iPhone5, ma che porta con sé i computer Mac, i tablet iPad, gli iPod, il cloud e iTunes, tutto rinnovato e pronto per le prossime sfide nel mercato delle tecnologie digitali.


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