Pisapia a Betlemme: «Palestinesi dimenticati»

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In ogni caso il sindaco di Milano ha potuto verificare di persona l’atmosfera che regna nei Territori occupati palestinesi. Le città  autonome, a cominciare da Hebron e Ramallah, in questi giorni sono attraversate da cortei di migliaia di palestinesi che protestano contro il carovita e la passività  dell’Anp, nata nel 1994 come entità  transitoria nel processo di costruzione dello Stato indipendente e che invece si è trasformata in una struttura amministrativa permanente che, di fatto, finisce per perpetuare l’occupazione israeliana. Ieri il governo dell’Anp, pur di placare le proteste, è stato costretto ad abbassare i prezzi della benzina e del gas da cucina e a riportare l’Iva al tasso del 15%, che era in vigore fino al mese scorso.
«In questi giorni ho percepito una tensione che rischia di esplodere. Sicuramente bisogna fare qualcosa, occorre che qualcosa cambi. Quello che era stato il progetto di una Road Map che si sperava portasse una evoluzione di rapporti positivi (tra israeliani e palestinesi, ndr) e il rispetto dei diritti di tutti, non si è avverata. A questo punto c’è il rischio di una ulteriore esplosione di rabbia e di non trovare una soluzione da una parte e dall’altra», aveva detto Pisapia l’altro giorno durante la visita a Betlemme e ieri ha ribadito gli stessi concetti. Ha sottolineato come la tensione tra Israele e Iran e il contesto regionale, segnato da rivolte e proteste nel mondo arabo, stanno facendo passare in secondo piano la questione dei palestinesi sotto occupazione. A giudizio di Pisapia «occorre far ripartire il dialogo». Come? «L’anno scorso in città  – ha spiegato – c’é stata la settimana della cultura israeliana e questo anno quella della cultura palestinese. Ci sto pensando, il prossimo anno si potrebbe fare una settimana della cultura israelo-palestinese». Secondo il sindaco «sarebbe un grande segnale».
Milano è gemellata con Betlemme e Tel Aviv. Malgrado gli sforzi apparenti del sindaco di mantenere un riguardoso equilibrio tra palestinesi e israeliani, sulla visita ha pesato di più il rapporto tra Milano e lo Stato ebraico. «Israele è un Paese leader nelle innovazioni tecnologiche» ha notato il sindaco, aggiungendo che Israele sta ragionando sulla possibilità  di mantenere il proprio padiglione all’Expo 2015 di Milano anche oltre la fine della manifestazione. E l’idea è partita proprio da lui.


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