Nei ricorsi dei concorrenti danneggiati nuovi guai per il sistema Daccò-Formigoni

by Sergio Segio | 20 Settembre 2012 7:47

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MILANO — L’atto «contrario ai doveri d’ufficio» è nascosto tra i comma delle leggi e nelle pieghe degli atti. I pm che indagano sullo scandalo Maugeri che investe Roberto Formigoni, accusato di corruzione aggravata, lo stanno cercando per definirlo meglio. Per questo hanno affidato a un consulente tecnico l’incarico di analizzare tutte le quindici delibere che avrebbero favorito la fondazione e altri possibili provvedimenti che possano evidenziare una generosità  “sospetta” verso la clinica privata. E i sostituti Antonio Pastore e Laura Pedio stanno studiando i ricorsi presentati contro i provvedimenti del Pirellone che hanno stanziato finanziamenti aggiuntivi alla clinica. Quei ricorsi che Formigoni nega siano mai stati presentati: la realtà  è che sui tavoli della Regione, dal 2001 a oggi se ne sono accumulati a decine. Solo nel 2009, quando la Maugeri fa il pieno di soldi pubblici (26,4 milioni di euro solo dalle funzioni non tariffabili), se ne contano sette.
LE PREVISIONI
Letti con il senno di poi, alla luce delle confessioni dei manager arrestati, i contenziosi acquisiscono una luce diversa. Nel marzo del 2010, per esempio, il Tar lombardo accoglie, in parte, un ricorso presentato dal Policlinico di Monza. In particolare, si contesta «la mancata remunerazione non tariffaria delle funzioni di assistenza riabilitativa complessa» (quella per cui, invece, la Maugeri era strafinanziata) e «si lamenta che la Regione avrebbe determinato i criteri di assegnazione delle quote… in modo retroattivo e cioè con riferimento ai dati relativi all’esercizio 2007, impedendo, così, alla società  ricorrente di conoscere preventivamente i criteri
di valutazione ai quali improntare la propria attività ». Ma alla Maugeri i criteri si sapevano in anticipo. Grazie a Piero Daccò, l’uomo che portava Formigoni in giro per mare (yacht) per cielo (aereo) e per terra. Ecco, dunque, il vantaggio competitivo della fondazione, che i giudici del Tar non potevano conoscere. Pur dando torto al Policlinico sul punto, però, nelle motivazioni i togati potrebbero aver regalato un assist alla procura: «L’asserita retroattività  di tali criteri – scrivono – non ha come sua funzione primaria quella di orientare le scelte imprenditoriali delle aziende sanitarie attraverso la fissazione di particolari obiettivi». Ma Costantino Passerino, direttore amministrativo
della fondazione, spiega come fosse vitale conoscere prima quelle decisioni: «La Regione scrive le regole per l’esercizio dell’anno successivo. Queste regole qui non sono mai state sempre uguali… Vogliono dire che sulla base dell’attività  sanitaria svolta e dei bisogni e del fondo, la Regione Lombardia fa delle scelte». Sapere in anticipo quelle regole significa vincere decine di milioni di euro all’anno. E solo Daccò era in grado di fare quelle «previsioni». Spiega Gianfranco Mozzali: «Questi calcoli sulle funzioni aggiuntive erano di particolare rilievo perché, al di là  del rimborso dei Drg, il quantum degli importi riconosciuti della Regione era totalmente legato a scelte discrezionali della Giunta regionale».
I SOLDI PER LA RICERCA
Un altro canale per foraggiare la Maugeri è la legge 7, votata il 5 febbraio del 2010, con la quale la Regione stabilisce che agli Irccs, gli istituti di ricerca come la Maugeri, e ai poli universitari, i rimborsi ordinari siano pagati di più rispetto al normale. Sono passati solo pochi giorni da quando, a gennaio, secondo la procura, da Daccò sarebbero arrivati a Formigoni 600mila euro per la campagna elettorale. A luglio una delibera stabilisce l’assegnazione delle maggiorazioni tariffarie sulle prestazioni ordinarie (che si aggiungono a quelle sulle funzioni speciali). E il massimo, stabilisce un decreto del 29 ottobre 2010 della direzione generale della sanità , firmato da Carlo Lucchina, va a soli tre istituti in Lombardia. C’è l’Istituto nazionale tumori, che è pubblico, l’Istituto europeo di Oncologia di Umberto Veronesi. E, con un numero di ricercatori per posti letto sette volte più basso dello Ieo, la fondazione Maugeri.

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