Monti: non mi candido alle elezioni

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NEW YORK — Mario Monti ha parlato con Barack Obama di quanto può accadere se la Spagna ricorrerà  al cosiddetto «scudo anti-spread» messo a punto dall’Unione europea. La conversazione risale a lunedì sera, è stata ai margini di un ricevimento offerto dal presidente degli Stati Uniti nell’Hotel Waldorf Astoria, un albergo carico di passato che agli americani può ricordare varie stagioni di storia nazionale e agli italiani la latitanza del bancarottiere Michele Sindona. Al democratico che chiede agli elettori un nuovo mandato per la Casa Bianca il 6 novembre, la salute dell’euro sta a cuore per evitare contraccolpi della crisi europea sull’economia di casa propria. A Monti, uno degli interlocutori più ascoltati in materia da Obama, non dispiacerebbe che Madrid ricorresse ai meccanismi predisposti per evitare un divario troppo alto tra la rendita dei titoli di Stato spagnoli e altri di partner europei. Se la Spagna chiedesse aiuto, all’Italia converrebbe: le darebbe modo di capire meglio che succede in casi del genere. E questo, oltre ad accenni alla campagna elettorale americana, sarebbe stato a quanto risulta al Corriere l’argomento principale della conversazione di pochi minuti al Waldorf Astoria.
C’era Michelle Obama, con il presidente degli Stati Uniti. Nel suo viaggio a New York in occasione della 67a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Monti è accompagnato dalla moglie, Elsa. Lunedì la coppia venuta dalla Casa Bianca doveva occuparsi anche di altre decine di ospiti. Dunque in quello che ieri il presidente del Consiglio italiano ha definito «un incontro breve come le circostanze richiedevano», non si poteva esaurire ogni aspetto del problema. Però le difficoltà  spagnole, importanti per il futuro prossimo dell’euro, sono ritornate nell’orizzonte di Monti quando il professore è stato intervistato per la Cnn da Christiane Amanpour.
«Spero che non dovremo chiedere l’uso di quello strumento, ma se lo faremo sarà  congegnato in modo che non comporti una restrizione di sovranità », ha detto il presidente parlando dello scudo e dell’Italia. Ha presentato il nostro Paese in condizioni migliori e ben diverse da quelle di Grecia, Irlanda, Portogallo. Un aspetto essenziale dell’impostazione che Monti sta dando alle sue giornate newyorkesi, quarta visita negli Stati Uniti da quando si insediò nel novembre 2011 a Palazzo Chigi. «Offrire una migliore conoscenza e percezione dell’evoluzione della situazione italiana» dell’economista a capo del governo dei tecnici. Oggi interverrà  all’Assemblea dell’Onu parlando non soltanto di crisi, bensì anche di quanto va fatto per garantire stabilità  dopo le «primavere arabe». Domani Monti sarà  a colazione dal sindaco di New York ed editore Michael Bloomberg, vedrà  investitori e finanzieri. Insomma, vuol far archiviare l’impressione del Paese con il cappello in mano, sostituendola con quella di Stato utile a far superare anche difficoltà  altrui. Riassume Staffan de Mistura, sottosegretario agli Esteri di casa al Palazzo di Vetro come il ministro Giulio Terzi: «Il nostro messaggio è: siamo un’Italia sulla quale si può contare e che conta. Anche quando dico buongiorno, qui a New York intendo dire: c’è qualcosa che possiamo fare? Siamo reliable (affidabili, ndr)».
Così, a Monti deve aver fatto piacere che Amanpour lo chiamasse «Super-Mario» pure se nella sua trasmissione la giornalista trattava senza giri di frasi dello «spettro del crollo finanziario dell’Europa». Che cosa farà  con il voto di primavera in Italia? Monti, in inglese: «No, non concorrerò per le elezioni. Tra l’altro non ne ho bisogno perché il capo dello Stato mi ha nominato senatore a vita. Faciliterò più che posso l’evoluzione». Su Berlusconi, il presidente del Consiglio si è guardato dal cercare attriti: «Non ha mai lasciato la politica, ha lasciato la guida del governo… Ho visto in lui uno dei più forti sostenitori dell’azione del mio governo».
Amanpour: «Perché l’Italia è ancora in recessione?». Monti: «E’ normale per le misure che abbiamo preso». La sua tesi è stata che la ripresa arriverà , e che uno «sforzo pedagogico del governo» serve: «Sebbene il popolo italiano sia stato soggetto dal governo che presiedo a una quantità  di sacrifici senza precedenti, ha risposto in maniera responsabile. Ha capito che lo si fa per il proprio futuro».


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