by Sergio Segio | 8 Settembre 2012 6:02
BARI — Se l’Italia non avesse raddrizzato la barra, se Roma avesse continuato a negare la crisi, l’Europa «si sarebbe chiusa a riccio» e la Bce non sarebbe arrivata ad approvare quello scudo anti-spread agoniato dall’Italia. E’ questo il merito che Mario Monti attribuisce al suo governo di fronte alla platea del teatro Petruzzelli di Bari, dove si inaugura la Fiera del Levante. Attraverso il mare il capoluogo pugliese guarda dritto alla Grecia, ricorda il premier. Ed era esattamente la direzione verso la quale il Paese un anno fa si stava muovendo. Verso il dissesto finanziario e l’espropriazione di sovranità . «Verso il tracollo irreversibile dell’Italia e dell’Europa ». Ma oggi questa prospettiva «si è allontanata».
Ecco perché Monti dice che «l’Italia è già ripartita». Grazie alla presa di coscienza della situazione e alle dolorose misure che ha adottato per uscirne. «Preferisco che il Paese abbia conseguito l’obiettivo di schivare il precipizio ed essere una forza viva a creduta in Europa anche a prezzo di grandi, severi sacrifici per i cittadini e le imprese».
E’ un Monti ancora soddisfatto per la decisione della Bce sugli spread. Ma il buon umore non lo porta a lasciarsi contagiare da chi gli chiede un bis a Palazzo Chigi. Nel primo pomeriggio dal Petruzzelli si sposta ai padiglioni della Fiera dove risponde alle domande di una mezza dozzina di imprenditori. Più di uno lo esorta a continuare la sua opera di governo. Risponde: «Sono appelli simpatici ma non ricevibili». Compulsa il telefonino, legge le agenzie e nota che nell’aria monta l’onda di chi chiede un suo secondo mandato.
E così è un susseguirsi di battute e precisazioni sul fatto che la sua esperienza al governo finirà in primavera. Al punto che con un sorriso saluta Bari dicendo che la Puglia lo ha così incuriosito da poterla considerare una meta turistica per il futuro, «tanto le vacanze per me arriveranno abbastanza presto». Ed è così smanioso di voler mostrare il suo animo da Cincinnato che affida l’eredità del suo governo alle mani dei cittadini: «Se l’opinione pubblica riterrà che ci sono cose buone nella nostra azione toccherà a lei chiedere che non vengano distrutte» da chi verrà dopo.
Ma quello di ieri è stato solo un antipasto. Perché al Forum Ambrosetti — dove Monti arriva oggi per trattenersi fino a domani — la business community italiana ed europea pressa per un Monti-bis. Lo dicono il numero uno di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, e l’economista Nouriel Roubini. Lo conferma un sondaggio condotto tra il parterre di Cernobbio: l’80% dei presenti — banchieri, industriali ed economisti — vuole che l’ex rettore della Bocconi resti alla guida dell’esecutivo. Perfino Romano Prodi assicura: «Se Monti fosse chiamato, perchè utile e necessario, lo farebbe». Così in serata il presidente del Consiglio parlando alla Rai torna a puntualizzare: «Non mi pongo questa eventualità , a Cernobbio non c’ero e vedrà che domani (oggi per chi legge, ndr) quando ci sarò queste leggerezze non saranno pronunciate. Ci sono ancora alcuni mesi impegnativi per questo governo e sicuramente non mi pongo e credo che nessun altro seriamente si ponga questa eventualità ». Si vedrà .
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