Le spese d’oro per gli assessori oltre 5 milioni l’anno ai tecnici

by Sergio Segio | 17 Settembre 2012 7:05

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ROMA – Cinque milioni di euro all’anno paga la Regione Lazio per i 14 assessori chiamati dall’esterno. Solo uno dei 15 uomini della giunta è stato eletto dai cittadini. È un altro primato del Lazio: in Lombardia, 4 su 16 sono gli assessori nominati. C’è dunque un esecutivo di tecnici nella Regione della capitale? Non sembrerebbe a scorrere il curriculum degli uomini di giunta. Molti sono i “bocciati senza esami” alle regionali 2010, quando la lista del Pdl venne esclusa, complice l’attacco di fame di quell’Alfredo Milioni che, a ridosso del time out per la consegna dei nomi dei candidati, se ne andò a mangiare un panino.

I vitalizi
Non è l’unico regalo della governatrice Renata Polverini ai suoi fedelissimi. Dopo l’annuncio dell’abolizione dei vitalizi (da 3.100 euro mensili agli oltre 5mila) per la legislatura prossima, la presidente ha voluto una norma che garantisse una pensione d’oro agli assessori non eletti. Con costi che il gruppo dei Radicali stima in un milione di euro all’anno.

Tutti graduati
Con buona pace di tutti, non c’è consigliere senza gradi. Per i 71 eletti del Lazio sono 79 le poltrone occupate tra presidenze, vicepresidenze di commissione e segretariati d’aula. Posti che valgono prebende ed emolumenti aggiuntivi a una retribuzione mensile di oltre dieci mila euro. Così nel Lazio, con la metà  degli abitanti della Lombardia (5 milioni contro 10), i consiglieri regionali incassano una retribuzione doppia di quella dei loro colleghi del “Pirellone”(10 contro 5mila euro). E di cariche, in molti ne cumulano più d’una. Ecco così 4 segretari del Consiglio, 20 presidenti e 57 vice per le 19 commissioni (ce ne sono 8 in Lombardia, 15 per Camera e Senato) e per il comitato di controllo contabile. Le commissioni erano 20 a fine maggio quando fu abolita quella per i Giochi Olimpici che ha resistito comunque quattro mesi dopo il ritiro della candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020.

20 milioni
Tra le altre cariche ecco quelle dei capigruppo, 17 in tutto. Ma sono 8 i gruppi costituiti da un solo consigliere (5 di questi non sono stati neanche legittimati dal voto popolare) e costano sui 20 milioni all’anno. Tutti i consiglieri, oltre alla diaria (4.252 euro al mese) e all’indennità  di ruolo (4.003), godono dell’indennità  di funzione che va dai 2.311 euro per il presidente del Consiglio, Mario Abruzzese, al minimo dei 594 euro dei vicepresidenti di commissione.

Rimborsi spese
Tanti annunci, ma stipendi, vitalizi e indennità  sono rimasti gli stessi. I rimborsi spese, invece, ritoccati all’insù per gli spostamenti con auto propria (40 centesimi al chilometro), continuano a essere corrisposti senza ricevute. Basta l’autocertificazione. Si dichiara, per esempio, di aver trasferito il domicilio ai confini del Lazio nord o di quello meridionale e si lucra ogni giorno su carburante e usura auto. Ma sul “730”, oltre la metà  dei consiglieri dichiara di non possedere una macchina e c’è chi non ha neanche la patente.

335mila euro
Conti alla mano, la Cisl Lazio stima che un consigliere valga quanto un appartamento, 335mila euro all’anno, il 20% in più rispetto al 2009. Sono lievitati di 5 milioni e 300mila euro, passando dai 109 milioni 700mila ai 115 milioni. Sarebbero dovuti scendere a 103: uno scarto di 9 milioni. Solo per le spese di manutenzione degli immobili che ospitano il Consiglio, la Regione spende 10milioni di euro all’anno.

Le consulenze esterne
Con una delibera approvata da maggioranza e opposizione, è stato speso in sei mesi un milione 60mila euro per affidare a 45 esperti “bipartisan” tra i quali vari ex assessori ed ex consiglieri regionali, «studi dei regolamenti regionali», «progetti di finanza attiva», «cura della comunicazione per il garante dei detenuti» e via elencando.

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