La Bce impugna lo scudo “Acquisto di bond senza limiti” ma la Merkel dice no a Draghi

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BERLINO — Per il futuro dell’euro e dell’Europa siamo al momento della verità . Il board della Banca centrale europea si riunisce stamane alla Eurotower di Francoforte, e l’attesa di una decisione di acquisti illimitati di titoli sovrani a breve dei Paesi in crisi — voluta secondo voci insistenti dal presidente Mario Draghi — ieri ha fatto sperare Borse, mercati e governi. Ma da Berlino è arrivata una doccia fredda, che quasi prospetta un confronto duro tra Germania ed Eurotower: la cancelliera Angela Merkel è contraria a interventi illimitati sui bond, perché porterebbero inflazione ed andrebbero oltre i compiti della Banca. Una decisa azione Bce è invece auspicata da Madrid, Parigi e Roma. Intanto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha criticato gli spread ingiustificati che penalizzano l’Italia nonostante lo sforzo del governo
Monti.
Alla riunione di oggi, eccezionalmente, sarà  presente anche il presidente dell’Eurogruppo, il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker. Rilevanti le conseguenze sui mercati delle voci sul possibile acquisto illimitato di titoli: lo spread Btp-Bund da quota 428 è sceso nettamente, assestandosi appena sopra quota 400. Le parole di Angela Merkel, invece, hanno raffreddato le Borse: Milano ha chiuso perdendo lo 0,63%, Londra lo 0,25%, e lievi aumenti hanno registrato Francoforte (+0,46%) e Parigi (+0,2%).
Secondo l’agenzia Bloomberg, il piano Bce prevede acquisti illimitati di bond, focalizzati sui titoli a breve, dopo richiesta esplicita dei Paesi interessati al Fondo salvastati, oggi il Fesf e domani anche lo Esm. Gli acquisti verranno «sterilizzati», cioè la Eurotower procederebbe a un drenaggio di liquidità  equivalente al valore degli acquisti, per evitare storture sull’offerta totale di moneta. La Bce non penserebbe a porre tetti ai rendimenti dei titoli sovrani. Esigerebbe invece condizioni molto rigide: sospenderà  l’acquisto dei titoli di quei Paesi che non rispetteranno gli accordi di rigore sottoscritti al momento di chiedere l’aiuto. E l’istituto potrà  anche rivendere i titoli sovrani.
Il piano piace a molti, ma non ad Angela Merkel. In una riunione a porte chiuse del suo partito, la Cdu, la cancelliera si è detta disposta ad accettare solo piani di acquisti temporanei e limitati, «per la stabilità  e non per finanziare i debiti sovrani». E la Bce potrà  procedere solo se i Paesi «fanno davvero i compiti a casa ». Il responsabile di politica monetaria del Cdu, Norbert Barthle, ha sottolineato come «la signora Merkel sappia che i tedeschi sono contrari ad acquisti troppo prolungati di titoli, perché alla fine questo significa maggiore inflazione». E una strategia di lungo termine «diverrebbe politica fiscale, che non fa
parte dei compiti della Eurotower». Non è tutto: la cancelliera «ha affermato il suo pieno sostegno al presidente della Bundesbank, Jens Weidmann», che esterna sempre più decisamente la sua contrarietà  all’operazione di soccorso, ed esige che «alle condizioni severe per i Paesi seguano controlli».
Al board si preannuncia dunque battaglia. Weidmann sembra determinato a opporsi con ogni mezzo alle idee attribuite a Draghi. Cercherà  l’appoggio dei banchieri centrali olandese, finlandese e belga, Knot, Liikanen e Coene. Mentre lo spagnolo Linde vorrebbe acquisti rapidi e senza grandi condizioni. La
battaglia della Eurotower divide i governi. In contrasto con la posizione tedesca, Monti ha sottolineato che gli spread alti danneggiano l’eurozona e la politica monetaria Bce, non solo i Paesi colpiti. E’ importantissimo, ha sottolineato, che la Bce resti all’interno del suo mandato. Il presidente francese Hollande, ha detto al presidente dell’esecutivo europeo, van Rompuy, che la Bce può intervenire, è nel suo mandato. Solo il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble minimizza: «Non vedo conflitti tra Draghi e Weidmann. Se ne vedessi non commenterei».


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