Italia: la Convenzione di Lanzarote è legge

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Tra le novità  più importanti previste dalla Convenzione l’introduzione di due nuovi delitti: l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento dei minori anche per via telematica, il cosiddetto “grooming” oltre a pene esemplari per maltrattamenti in famiglia e reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione abusi a sfondo sessuale a danno di minori. È inoltre previsto un inasprimento delle pene anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile. Infine, non si potrà  più dichiarare di non essere a conoscenza della minore età  grazie al principio “dell’inescusabilità  dell’ignoranza dell’età  della persona offesa”, introdotto ora anche nel Codice Penale italiano.

Come ha sottolineato Telefono Azzurro, al di là  degli aspetti normativi e penali, è la prevenzione di questi reati ha costituire una priorità . In tal senso soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto “grooming”, si rivela fondamentale la necessità  di accrescere la consapevolezza di genitori e insegnanti rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie, sensibilizzandoli sulle loro potenzialità , ma anche sui rischi e i pericoli, affinché possano accompagnare i più giovani nell’uso delle rete e prevenirne le possibili minacce. “È importante insegnare a bambini e adolescenti la prudenza e non la paura. I pericoli nel cyberspazio possono essere affrontati nello stesso modo in cui si affrontano i pericoli nella vita reale, evitando la proibizione e la negazione, ma adottando idonee protezioni e accorgimenti”. “In generale – ha concluso Telefono Azzurro – la Convenzione di Lanzarote è un provvedimento di grande portata etica, oltre che giuridica. […] Dopo anni di attesa, come più volte sollecitato da Telefono Azzurro, il Parlamento ha consentito questo passo avanti al Paese imponendo un atteggiamento di tolleranza zero delle Istituzioni verso la pedofilia e la pedopornografia”.

“Accogliamo con favore la notizia dell’approvazione del Ddl di Ratifica della Convenzione di Lanzarote”, è stato invece il primo commento di Giacomo Guerrera, Presidente di Unicef Italia. “La Convenzione, infatti, rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela dei minorenni e permetterà  una maggiormente efficacia nell’azione di contrasto dei reati, spesso portata avanti in collaborazione con altri Stati, grazie a mezzi ancora più incisivi”. La ratifica va, inoltre, nella direzione enunciata nel rapporto Unicef del 2011 “Children Safety Online – Global Challenges and Strategies” in cui specie sul versante online Unicef faceva emergere alcune linee-guida per proteggere gli adolescenti e i bambini dai pericoli e creare un ambiente più sicuro, riducendo le possibilità  di incontrare in rete situazioni di rischio.

E non parliamo, purtroppo, solo di episodi. “Secondo una ricerca di Save the Children tra i giovani che utilizzano internet il 13% invia proprie foto o immagini di sé nudo ad adulti – ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia – anche per questo in questi anni, abbiamo seguito costantemente il complesso iter legislativo, richiamando Camera e Senato a fare presto, ma allo stesso tempo a non depotenziare gli strumenti previsti dalla Convenzione. Ora siamo soddisfatti – ha proseguito Neri – anche per la conferma nel testo di alcune posizioni che Save the Children ha da sempre sostenuto, quali ad esempio la previsione della centralità  del ruolo delle Procure Distrettuali nel contrasto del fenomeno e l’opportunità  per i minori vittime di abusi o sfruttamento di essere assistiti in ogni fase del procedimento giudiziario”.

Anche Elsa Fornero, Ministro delegato per le pari opportunità , ha manifestato “grande soddisfazione per l’importante traguardo di civiltà  che l’ordinamento giuridico italiano ha conseguito con l’approvazione di questo nuovo strumento” ottenuto con i con 262 voti all’unanimità  del Senato.

 “Il Ddl di Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno era uno strumento necessario per adeguare il nostro diritto penale nazionale alla convenzione”, ed è il frutto di un intenso negoziato che ha visto tra i suoi protagonisti anche l’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, organismo che opera presso il Dipartimento per le pari opportunità . 
Ora per la Fornero “L’Italia è tra i Paesi al mondo con la normativa più completa nel contrasto contro la pedofilia e la pedopornografia, sia per numero di fattispecie di reato, sia per la severità  delle pene”.

Ad oggi, l’Italia è il 23 esimo stato europeo ad aver ratificato la “Convenzione di Lanzarote”, ma il processo di firma della Convenzione a livello globale è ben lontano dall’essere concluso: in tutto il mondo, infatti, i Paesi firmatari sono solo una quarantina. L’obiettivo è ora l’unanimità , visto che sempre più spesso questo tipo di reati vengono compiuti con l’ausilio delle moderne tecnologie al di fuori dei confini nazionali del Paese di origine del reo. Un’altra forma di sfruttamento del Primo mondo nei confronti di Paesi che non dovrebbero essere terzi a nessuno.


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