Inizia il processo all’ex «sceriffo»
Un’udienza a porte chiuse, ha comunicato il difensore di Lijun, Wang Wang Yuncai. Il suo assistito – un tempo vicino a Bo Xilai, è accusato di diserzione, abuso di potere e corruzione. Bo et Wang si conoscono dall’inizio degli anni 2000. Allora, il primo governava la provincia di Liaoning (nel nord-est) mentre il secondo lottava contro la criminalità organizzata. Quando Bo è stato nominato a capo del municipio autonomo di Chongqing (nel centro del paese), ha fatto trasferire lì anche Wang, 52 anni, con compiti di livello nazionale. Wang è diventato allora il braccio destro di Bo nella campagna contro le «triadi» locali, che ha portato a 13 esecuzioni capitali e a circa 1500 condanne a pesanti pene. Poi, la defezione di Wang – rimasto nel consolato Usa per 36 ore e immediatamente arrestato da un gruppo di funzionari inviati da Pechino – e la rovina dell’ex-sodale. E da allora, quelle loro battaglie anti-triade sono state rilette come una manovra di Bo per far fuori gli avversari politici e Wang è stato accusato di aver praticato la tortura.
La rottura tra i due sarebbe avvenuta quando Wang si è rifiutato di coprire il crimine della moglie di Bo, Gu Kailai, che è stata condannata in agosto all’ ergastolo per l’ omicidio dell’ uomo d’ affari britannico Neil Heywood. Wang è apparso quindi un traditore e un megalomane – pare abbia fatto intercettare le telefonate di tutti i principali leader politici compreso il presidente Hu Jintao – ma è anche il principale teste d’accusa contro Bo Xilai, la cui popolarità stava dando fastidio al resto del gruppo dirigente. Nello scandalo che scuote la Cina da diversi mesi, Bo era stato destituito da tutte le cariche e dallo scorso aprile era sotto inchiesta per «gravi violazioni della disciplina di Partito». Il processo avrebbe dovuto iniziare oggi a Chengdu, ma è stato anticipato.
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