In carcere due figli dell’ex presidente

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Faezeh Hashemi, ex deputata e attivista per i diritti delle donne, è entrata in carcere nel fine settimana per scontare una condanna a 6 mesi per «propaganda contro lo stato»; le era stata inflitta due anni fa per aver preso parte alle prime manifestazioni che contestavano il risultato delle elezioni presidenziali del giugno 2009. Il fratello Mehdi Hashemi Rafsanjani è stato arrestato invece ieri, dopo essere rientrato in Iran domenica sera: da tre anni era all’estero, tra Londra e Dubai, pare per sfuggire a un processo – anche lui per aver partecipato a quella contestazione. Il ritorno di Mehdi Hashemi sembra in qualche modo concordato: è stato lui stesso ieri a presentarsi in tribunale per essere interrogato. L’agenzia Isna però riferisce che al suo avvocato è stato impedito di assistere.
L’arresto di due figli di un membro della nomenklatura è in qualche modo un messaggio rivolto al padre. Rafsanjani è uno della «vecchia guardia» dei fondatori della Repubblica Islamica, proprio come la guida suprema, ayatollah Ali Khamenei: già  stretto collaboratore dell’ayatollah Khomeini, comandante delle forze armate, presidente della repubblica nell’immediato dopo guerra Iran-Iraq (al tempo della ricostruzione, quando lanciò la prima svolta «di mercato»), da allora è sempre stato capo di questa o quella istituzione del sistema. La sua influenza politica è però declinata in modo drastico negli ultimi anni, soprattutto dopo le presidenziali del 2009, quando aveva sostenuto la candidatura del leader dell’opposizione Mir Hossein Mousavi. Allora lo scontro tra Mousavì e il regime era stato visto da molti come una guerra per interposta persona proprio tra Rasfanjani e Khamenei.
Eppure il mese scorso Rafsanjani è arrivato proprio insieme a Khamenei al vertice dei paesi Non Allineati, e certe cose non sono casuali: diversi segnali dicono che il ruolo di Rafsanjani torna a crescere. Il leader supremo lo ha nominato di nuovo a capo del Consiglio per il discernimento (organo di arbitraggio tra i poteri che elabora le linee guida politiche generali del paese). Segni che la Guida suprema sta mollando gli oltranzisti per «ricentrarsi» sui moderati? Certo è che gli oltranzisti reagiscono.
Mohsen Hashemi, un altro figlio dell’ex presidente, ha dichiarato che la ripresa di «propaganda» contro suo padre ha lo scopo di «ridurre la sua influenza» nelle prossime elezioni presidenziali, nel giugno 2013 (lo riferisce la corrispondente del Financial Times). Per la verità  pochi credono che Rafsanjani voglia candidarsi: si dice però che sostenga l’idea di un governo di unità  nazionale, che metterebbe insieme i moderati dei vari schieramenti, per salvare il paese (e il sistema) in un momento di isolamento internazionale senza precedenti e di ristrettezze dovute alle sanzioni internazionali, con l’export di petrolio al livello più basso dai tempi della guerra.


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