Il verde-verde Lupi, le feste con Mora e la sosia di Marilyn

by Sergio Segio | 29 Settembre 2012 7:24

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TORINO — Testoni di maiale non se ne vedono, e neppure vestali o costumi da Ulisse. No, quella di Maurizio Lupi, consigliere dei Verdi-Verdi (sulla sua creatività  come inventore di liste torneremo più avanti), nel 2010 fu una festa tutto sommato spartana rispetto ai fasti debordanti dei politici del Lazio. Oggi che però spicca come uno dei consiglieri più «rimborsati» della Regione Piemonte, anche Lupi grazie a Facebook si conquista un posto nella galleria dei rappresentanti delle istituzioni che spendono senza controllo. Lui s’era trovato con piccole star. Anfitrione, Lele Mora. E poi la sosia di Marilyn, Suzie Kennedy; a seguire la bionda Veridiana Mallman; per chiudere con una ragazzina all’epoca sconosciuta, ma che la sua notorietà  se la sarebbe guadagnata più avanti, Ambra Battilana, una delle «pentite» del bunga-bunga di Arcore. E se è bene specificare che quegli eventi nulla hanno a che fare con lo scandalo dei rimborsi ai partiti nelle Regioni, in quelle fotografie colpisce uno scarto profondo tra il barocco mascherato romano e l’atmosfera sabauda che sconfina quasi nel malinconico. Comunque il tutto accadeva prima che Maurizio Lupi nel 2011 incassasse, al di là  dello stipendio già  rimpolpato di indennità  varie come quello dei suoi colleghi, ben 31.321 euro di (autocertificate) presenze sul territorio e rimborsi sui chilometri percorsi per attività  politiche.
Ma chi è, Maurizio Lupi? I suoi avversari lo definiscono appunto come un inventore di liste. E se forse già  il nome, per coincidenza identico a quello del ben più noto politico nazionale del Pdl, ne fa una sorta di illusionista, lui col gioco di parole e il camuffamento si è sempre esercitato. Esistono i Verdi, in cui lui militò sul finire degli anni Ottanta? E lui ha fondato i Verdi-Verdi («Ci presentiamo per togliere, da destra, consenso ai Verdi», disse in un’intervista alla Stampa nel 2006). I Verdi avevano il simbolo del «Sole che ride»? E Lupi scelse l’«Orsetto che ride». In seguito (non ha mai disertato una scadenza elettorale) ha inventato anche «L’AmbientaLista» e dal primo maggio 2008, come spiega nel suo curriculum, in consiglio regionale ha costituito il gruppo «L’Ambienta-Lista – W.W.F.F.»: ogni riferimento alla più grande organizzazione al mondo per la protezione della natura è puramente casuale. Nel 2010 è stato comunque rieletto nella circoscrizione di Torino con 250 voti di preferenza, cosa che ancora una volta gli ha permesso di fondare il suo mono-gruppo in consiglio regionale. E qui si arriva al punto. Perché anche per questi gruppi costituiti da un politico unico e solitario, i fondi assegnati dall’istituzione sono assai grassi.
Sabato scorso Stefano Esposito, parlamentare torinese del Pd, sulla sua pagina Facebook ha lasciato un post molto severo in difesa della politica onesta contro gli scandali che hanno coinvolto i vari tesorieri Lusi, Belsito e «Batman» Fiorito. Interpellato sulle verifiche della Finanza negli uffici della Regione Piemonte, Esposito spiega: «Qui ci sono due bubboni, il primo è quello delle autocertificazioni, l’altro è quello dei rendiconti per i fondi ai gruppi politici, che avvengono solo su macro voci, molto generiche. Alla fine non c’è bisogno di giustificare nessuna spesa nel dettaglio». Ecco, questa considerazione vale forse ancor di più per i gruppi in consiglio regionale composti da un solo uomo, come quello dei «Verdi Verdi – L’AmbientaLista per Cota» di Maurizio Lupi. Dati certi non ce ne sono, ma le voci mai smentite dicono che a quel simbolo dell’orsetto che ride e fa ciao con la manina dietro la scritta Cota a caratteri cubitali, la Regione Piemonte assegni qualcosa come 200-250 mila euro l’anno. Niente a che fare con i rimborsi sui quali si sta concentrando la Finanza da ieri, quelli sono fondi extra: e sotto questo secondo capitolo, nel solo mese di agosto del 2011, Lupi ha ricevuto 1.415 euro per 2.848 chilometri percorsi e 2.075 euro per presenze in eventi e occasioni di carattere politico (per capirsi: quasi sedici volte di più, in totale, del «suo» governatore Roberto Cota). Tutto ciò grazie ai famosi 250 voti di preferenza nel 2010; mentre nel 2006, sempre apparentato col centrodestra, gliene bastarono anche meno: 124. Forse è anche per questo che nella già  citata intervista alla Stampa dichiarò: «A me della politica interessano solo le elezioni, l’unico momento in cui mi sembra di contare. La mia vera passione è far l’allenatore di atletica leggera».
Professore di ginnastica è la sua professione dichiarata in curriculum. Un passato nella Democrazia Cristiana, poi assessore all’Ambiente di Torino all’inizio degli anni 90, da allora la carriera di Maurizio Lupi è proseguita con il florilegio di liste che si sono succedute nell’arco di un ventennio. Di certo la sua vita pubblica non è mai stata quella di uno spendaccione e crapulone stile Fiorito. Questo le foto delle feste con le celebrità  lo confermano. Nell’immagine che lo ritrae accanto ad Ambra Battilana (lei in abito nero, capelli corvini, rossetto sgargiante e occhioni orientali sottolineati dal trucco) il verde-verde Lupi compare in abito grigio e cravatta regimental sul blu, mentre accenna un passo di danza esitante e un po’ impacciato. Gli occhi però sono fissi nell’obiettivo. E il sorriso è luminoso.
Gianni Santucci

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