Il Brasile aiuta Fiat, in Italia -20%

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MILANO — La Fiat rallenta in Italia insieme a tutto il mercato ma batte il suo record di produzione e vendite in Brasile dove è presente da 36 anni con Fiat Automoveis. Sembra la fotocopia di quello che accade in un altro gruppo italiano, Telecom Italia, che controbilancia il mercato maturo interno con i risultati di Tim Brasil e Argentina. Segno che il Brasile deve portare bene agli affari italiani. Vediamo i dati. La fotografia del ministero dei Trasporti riproduce un mercato che tra l’agosto del 2011 e quello appena chiuso ha perso il 20,23% in termini di immatricolazioni passate da 70.764 a 56.447. «In vita mia non ho mai visto un numero così basso di vetture vendute in Italia» ha commentato lo stesso manager del Lingotto, Sergio Marchionne. Sostanzialmente, in termini percentuali, è la stessa contrazione subita dal gruppo Fiat che, se si considerano tutti i marchi (Alfa Romeo, Ferrari, Fiat, Jeep/Dodge, Lancia/Chrysler e Maserati), è passata nello stesso periodo da 21.030 a 16.699 immatricolazioni (-20,59). Infatti la quota di mercato è rimasta pressoché invariata (da 29,72% a 29,58%). Il gruppo ha ricordato che la Panda rimane la più venduta in Italia, seguita dalla Punto. In Brasile invece, dove il mercato ha chiuso il mese di agosto rompendo la soglia delle 400.000 vetture tra auto e veicoli commerciali, Fiat ha segnato un livello record di 98.000 veicoli ed è leader di mercato con una quota del 24,2%.
Austerity da Vecchio continente contro esuberanza da crescente classe media dei Bric. Una lettura che trova conferma anche nel crollo delle immatricolazioni delle supercar in Italia dove le Ferrari sono passate da 16 a 6 (-62,5%) e le Maserati da 14 a 4 (-71,43%). Il gruppo torinese ha specificato che nello stabilimento di Betim, nel Minas Gerais, sono state prodotte 82 mila unità . La differenza tra il totale prodotto e quello messo in commercio nel mese corrisponde a scorte, importazioni dalla fabbrica Fiat in Argentina e dei modelli Freemont e 500 prodotti in Messico, oltre ai modelli Ducato che sono prodotti nella fabbrica dell’Iveco, a Sete Lagoas, Minas Gerais. Il governo brasiliano — secondo l’analisi dello stesso Lingotto — sta adottando una vigorosa politica per combattere gli effetti della recessione internazionale sulla sua economia. L’ambiente di bassa domanda globale ha ridotto le pressioni inflazionistiche e ha permesso l’adozione di una consistente riduzione del tasso di interessi lungo gli ultimi mesi, passato dal 12,25% del giugno 2011 al 7,5% annuo di questo agosto.
Tornando alla situazione in Italia Marchionne ieri, in occasione delle celebrazioni per il trentennale dell’uccisione del generale Alberto Dalla Chiesa, ha fatto capire che non sarebbe contrario a un incontro con il ministro del Welfare, Elsa Fornero. «Eventualmente sì», ha risposto a chi gli chiedeva di questa eventualità . Il manager, che oggi sarà  in Serbia per incontrare il neo presidente Tomislav Nicolic e mostrargli lo stabilimento di Kraguijevac, circa 150 km a sud di Belgrado dove da luglio è in produzione la 500L, ha infine aggiunto: «Bisogna ancora risolvere le pendenze con il governo serbo. Abbiamo fatto un bel po’ di strada. Siamo a buon punto. La 500L sta uscendo bene (dagli impianti serbi, ndr). Questa è la cosa più importante».
Massimo Sideri


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