I segreti della Huffington “Vi racconto il mio Post”

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«Per lavorare meglio, per essere più creativi, e anche per far politica in modo più costruttivo, bisogna imparare a spezzare il tran-tran infernale, guardare il mondo con distacco, prendersi cura di sé». Ad Arianna riesce quest’acrobazia: mentre ti parla di equilibrio interiore, lei è al centro di un vortice di relazioni pubbliche al massimo livello; mentre ti spiega come vivere meglio, con gli auricolari del suo iPhone segue a distanza la riunione di redazione (in corso a New York) del Super-blog più visitato del mondo. Il suo.

Arianna ha già  vissuto cinque o sei vite, delle nove a disposizione. La sua biografia diventerà  un fantastico romanzo quando si cimenterà  anche con la fiction (mai dire mai). Breve riassunto delle puntate precedenti. Nasce 62 anni fa in Grecia, come Arianna Stassinopoulos. Parte per l’Inghilterra a sedici anni, riesce a entrare nell’esclusiva università  di Cambridge, dove il suo incancellabile accento greco non le impedisce di diventare presidente dell’esclusiva Unione degli studenti. Si lega al grande giornalista Bernard Levin, che lascerà  solo perché lui non vuole figli. Di figlie lei ne ha due con Michael Huffington, il suo marito americano (morto nel 1997), che fu deputato repubblicano.
Breve militanza di Arianna nella destra Usa, di cui diventa una opinionista celebre. Si candida come indipendente e ambientalista contro Arnold Schwarzenegger per governare la California; perde, ma si sposta sempre più a sinistra. Scrive tredici libri fra cui le biografie di Picasso e Maria Callas, più molti manuali di “self-improvement”: consigli alle donne per coltivare l’autostima; guide per uno stile di vita salutista. Recita in film e show tv di satira politica. Scrive canzoni con Irene Papas, colonna sonora di Vangelis. Non le basta.
È nel 2005 che Arianna si lancia nella sua impresa (finora) più grossa. The Huffington Post nasce mentre lei si è conquistata un nuovo ruolo: oracolo della sinistra liberal. La sua maestria nel coltivare amicizie influenti dà  frutti visibili, fin dall’inizio sull’Huffington Post appaiono le grandi firme dell’intellighenzia progressista, politici e scrittori, star di Hollywood e columnist dei media tradizionali. Quaranta milioni di visitatori al mese: l’Huffington Post rivaleggia con siti blasonati come quello del New York Times.
Diventa anche un business, nel momento in cui (febbraio 2011) Aol stacca un assegno da 300 milioni per acquisirlo. Da allora Arianna diventa capo di tutta la parte editoriale di Aol. Tra i punti di forza: la sua équipe tecnologica padroneggia gli algoritmi di Google, fa sì che le news di Huffington Post balzino sempre in testa nelle ricerche online. Inoltre l’idea di community viene sviluppata nella versione più estrema: i commenti dei lettori sull’Huffington Post superano per affluenza qualunque altro sito. Li valorizza anche l’ultima sua creatura, la tv online del sito dove i temi di attualità  (elezioni Usa o Medio Oriente) vengono discussi “alla pari” da giornalisti ed esperti in studio, insieme con gli utenti del Post che appaiono su maxischermi. Democrazia digitale: il lettore interagisce con la stessa dignità  del ministro. Alla vigilia dell’uscita dell’edizione italiana dell’Huffington Post, incontro Arianna nella sua villa di Los Angeles.
La rivista della prestigiosa Columbia University School of Journalism le dedica una copertina e la chiama «Click magnate», la padrona dei contatti online. Lei esplora una nuova formula di media adatti all’era digitale. All’inizio, hanno accusato Huffington Post di essere soprattutto un “aggregatore” di notizie elaborate da altri media come i quotidiani e le agenzie stampa. Il premio Pulitzer 2012 al vostro inviato di guerra David Wood è stato come una svolta, uno spartiacque.
«Non c’è un solo modello per il futuro dei media, ciascuno ne sperimenta tanti contemporaneamente. Noi siamo un’impresa giornalistica, come dimostrano i tanti premi Pulitzer che già  collaborano con il Post; e investiamo sempre di più nella produzione di news. Siamo anche una piattaforma a disposizione di chiunque abbia dei contenuti di qualità  da esprimere: nella politica, nell’entertainment, nella ricerca di nuovi stili di vita. Su di noi convergono autori di libri, centinaia di giornalisti e commentatori, insieme con illustri sconosciuti che ci usano come una sorta di palcoscenico per la prima audizione. Di recente è stata assunta da Harvard una giovane adolescente senzatetto di cui ospitavamo un blog».


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