I mercati brindano e la Bce diventa più forte
ROMA – Se non ci saranno intoppi la Bce avrà la supervisione su tutte le 6 mila banche di Eurolandia. I controlli, secondo la proposta legislativa della commissione Ue adottata all’unanimità , verranno trasferiti all’Eurotower in maniera «progressiva» ovvero in tre tappe e saranno completamente operativi nel giro di un anno. Si comincia subito, già a gennaio 2013, con le banche che hanno chiesto o ricevuto aiuti. A luglio toccherà agli istituti «sistemici». Quindi, a seguire, a tutti gli altri.
La proposta della Ue giunge in contemporanea all’ok , sia pure condizionato, della Corte tedesca per il fondo salva Stati (ma proprio la Corte di Karlsruhe ha annunciato che valuterà anche eventuali sconfinamenti della Bce determinati dallo scudo anti-Spread) e mentre sono attese misure della Fed a sostegno dell’economia Usa in sofferenza. Il mix di tutti questi elementi galvanizza le Borse: Milano, la migliore, guadagna di colpo l’1,19% e torna ai massimi da marzo. Lo spread scende ai minimi da aprile, fino a quota 339. L’euro si rafforza ovunque, l’oro pure. Va benone anche l’asta dei Bot: il Tesoro riesce a collocare tutti i buoni a tre mesi e un anno per complessivi 12 miliardi. La domanda supera l’offerta ben 2,25 volte nel primo caso e 1,65 nel secondo. I tassi sono in picchiata: appena 0,7% per i trimestrali (da 0,865) e 1,692 per gli annuali (da 2,767), il minimo da marzo.
Dunque, controlli bancari unici. «E’ un passo importante» per l’unione bancaria del domani e quindi per la stabilità , commenta subito il presidente della Bce, Mario Draghi. Ma il Cancelliere Angela Merkel già pare frenare sull’ipotesi di una vigilanza a 360 gradi, teme un sovraccarico per l’Eurotower. «Qui non si tratta del fatto che la supervisione entri rapidamente in vigore per poi non funzionare bene; né che tutti vengano sorvegliati e poi alla fine la Bce può non farcela. Il punto è la qualità del controllo e non la quantità ». Rassicura il commissario Ue, Michel Barnier: la supervisione unica non è un meccanismo anti-tedesco, non va contro gli interessi della City e tiene pure in debito conto le esigenze dei Paesi non euro, come Polonia e Ungheria, che hanno la prospettiva di aderirvi. Dunque «è accettabile». E il presidente Barroso: la supervigilanza «è oggi la priorità ». Anche il premier italiano, Mario Monti, accoglie «molto positivamente» la svolta.
Ora la parola passa ai governi per un confronto a tappe forzate: il primo appuntamento è già fissato questo week-end a Cipro, durante il vertice informale dei ministri finanziari e dei governatori. Subito dopo ci sarà , a Tokyo, l’assemblea del Fondo monetario internazionale. Quindi il consiglio Ue di metà ottobre tra i capi di Stato e di governo. Di sicuro, se approvate, le norme sono destinate a modificare radicalmente gli equilibri tra gli Stati e l’Eurozona, dotando l’unione monetaria di uno strumento fondamentale per la sua esistenza. I nuovi poteri disegnati per la Bce sono molteplici: potrà condurre indagini e ispezioni, chiedere informazioni, imporre sanzioni, dare o ritirare le licenze, dire la sua su acquisizioni, cessioni di partecipazioni e requisiti patrimoniali. Le banche centrali nazionali l’«assisteranno», continuando la vigilanza del giorno per giorno. L’Eba, l’Autorità bancaria Ue, garantirà regole uguali per tutti gli istituti di credito europei, dentro e fuori l’eurozona.
Related Articles
Primi spiragli Bce, tregua sui mercati
Nowotny: l’Eurotower potrebbe finanziare il fondo salvataggi L’Efsf pronto a comprare i bond della Spagna. Oggi l’asta Ctz
Manovra da 40 miliardi entro il 2014 corsa ad ostacoli per non ricadere tra i Pigs
Due scudi contro la speculazione: ricchezza delle famiglie e basso debito estero. Tremonti stretto tra l’obiettivo del pareggio di bilancio e la regola anti-debiti della Ue. Se la ripresa non accelera, avverte Bankitalia, ci aspettano forti tagli di spesa
La Russia nella Wto, entra l’ultimo big
La svolta dopo il via libera della Georgia. Diciotto anni di negoziati Sembra impossibile, ma ieri dall’economia mondiale è arrivata una buona notizia. Dopo 18 anni di negoziati e di voltafaccia, la Russia di Vladimir Putin entra nella Wto, l’Organizzazione mondiale del Commercio.