by Sergio Segio | 12 Settembre 2012 7:24
GERUSALEMME — Un film sulla vita di Maometto scuote il Medio Oriente e accende nuove tensioni. Il lungometraggio di cui alcuni fotogrammi sono stati postati su YouTube, e che sarebbe stato prodotto da alcuni copti egiziani residenti degli Stati Uniti, mostrano il profeta Maometto mentre fa sesso e mettono in dubbio il suo ruolo come messaggero delle parole di Allah. Immagini e parole destinate a scatenare la rabbia dei fedeli musulmani, ieri pomeriggio al Cairo stata “pacificamente” assaltata l’ambasciata americana, nella serata anche in Libia gruppi di manifestanti hanno attaccato il consolato americano a Bengasi per protestare contro la pellicola giudicata un offesa all’Islam. Un funzionario statunitense è rimasto ucciso, un altro è stato ferito ad una mano durante l’attacco, nel quale sono stati utilizzati anche razzi lanciati da una vicina fattoria, e secondo testimoni è scoppiato un incendio all’interno dell’edificio. Il viceministro libico dell’Interno, Wanis al-Charef, ha confermato in serata la notizia asserendo che il resto del personale della sede diplomatica è stato evacuato senza alcun danno.
Gli Stati Uniti, ha dichiarato poco dopo la portavoce della diplomazia americana Victoria Nuland, condannano «nella maniera più forte questo attacco contro la nostra missione diplomatica». Secondo la funzionaria americana, personale dell’ambasciata stava già lavorando insieme ai libici per mettere in sicurezza l’edificio. Quanto alla situazione de Il Cairo, ha aggiunto la Nuland, «possiamo confermare che la polizia egiziana ha espulso i manifestanti che erano entrati poco prima nel recinto dell’ambasciata ».
Nella capitale egiziana, infatti, circa tremila manifestanti, in gran pare salafiti, avevano manifestato davanti all’ambasciata Usa. Un gruppetto è riuscito a scavalcare il muro di cinta della sede diplomatica senza che la polizia intervenisse, e ad arrivare all’alto pennone dove normalmente sventola la bandiera a stelle e strisce. L’hanno tolta e l’hanno sostituita con il drappo nero con la con la professione di fede islamica “Non c’è Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta”. Un vessillo analogo a quello utilizzato più volta dai movimenti vicini ad Al Qaeda; i manifestanti incitavano a chiedere che l’ambasciatore americano lasci l’Egitto.
Un fatto certamente con pochi precedenti, la polizia non è intervenuta per fermare l’assalto e nemmeno la sicurezza americana. Ieri sera il ministero della Difesa egiziano ha peraltro diffuso una nota per ribadire il suo impegno a proteggere le sedi diplomatiche al Cairo, la presenza militare fuori dell’ambasciata Usa nella notte è stata rafforzata.
La chiesa copta ha condannato senza mezzi termini l’iniziativa, così come ha fatto la Lega araba dando atto a esponenti cristiani di avere preso le distanze dal film. In giornata anche l’ambasciata Usa del Cairo aveva postato una nota sul suo sito web nel quale respingeva con fermezza «le azioni di coloro che fanno abuso del diritto universale di libertà di espressione per ferire il credo religioso di altri».
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