by Sergio Segio | 26 Settembre 2012 8:53
Dopo settimane di polemiche su un concorso che obbligherà centinaia di migliaia di docenti plurititolati a sottoporsi ad una prova che hanno già sostenuto è ormai ufficiale la distribuzione dei posti per regione e per classi di concorso: 6.550 posti sono destinati alle otto regioni meridionali; una parte sarà appannaggio delle quattro regioni dell’Italia centrale e solo 2.635 posti andranno alle regioni del nord. Il concorso sarà svolto solo in 16 tra classi d’insegnamento e ambiti disciplinari. Per “tecnologia” sono messi a selezione 629 posti, 410 per matematica e scienze; per italiano, storia e geografia e le materie letterarie negli istituti superiori sono a disposizione 2.473 cattedre, la maggioranza delle quali nelle scuole medie e non in quelle superiori. Le domande andranno presentate online sul sito del ministero dell’Istruzione a partire dal 6 ottobre fino alle 14 del 7 novembre. Si potrà concorrere in una sola regione, ma per più classi di concorso.
La pubblicazione del bando ha dissolto la propaganda che per settimane ha sostenuto che al concorso potranno partecipare i “giovani”. Come si apprende dalla Gazzetta Ufficiale potranno partecipare gli iscritti alla graduatoria ad esaurimento, gli abilitati all’insegnamento e i laureati entro gli anni accademici 2001/02, 2002/03 e 2003/04 se si tratta di corso di studi di durata quadriennale, quinquennale ed esennale (medicina). Per le primarie si richiede la laurea entro il 2001. Sono esclusi gli iscritti al “Tirocinio Formativo Attivo” (Tfa) che potranno partecipare al concorso annunciato in primavera e tutti i laureati più recenti.
Il previsto afflusso di concorrenti (almeno 160 mila persone) ha imposto l’adozione di una prova preselettiva che si svolgerà tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Sarà composta da una batteria di cinquanta domande a risposta multipla che dovrebbe valutare le “capacità logico-deduttive” dei candidati. I quesiti verranno estratti da un campione di 3.500 domande che saranno consultabili sito del Miur tre settimane prima della prova. Per superarla sarà necessario totalizzare almeno 35 punti in 50 minuti. È anche prevista una prova scritta e una lezione di mezz’ora. Per il punteggio finale saranno valutate la laurea (la lode vale 2 punti), l’abilitazione (1,5 punti), la laurea triennale (1,5), il dottorato di ricerca (3 punti), l’abilitazione all’esercizio di una professione (1 punto);massimo 0,20 punti per ogni articolo pubblicato. Non è prevista la valutazione dell’esperienza di insegnamento. I vincitori del concorso saranno costretti a lavorare nella stessa provincia per 5 anni.
Ancora ieri il ministro Profumo si è detto soddisfatto del concorso perché permetterà ai precari «indipendentemente dalla loro posizione in graduatoria, di accelerare il loro percorso e di entrare in ruolo prima di altri». Contro questa idea di competizione, volta alla delegittimazione dei diritti acquisiti, i movimenti dei precari e i sindacati hanno ribadito una netta opposizione. Per Gilda e Anief il concorso è una “farsa” e il milione di euro che sarà speso per organizzarlo poteva essere usato per stabilizzare 100 mila precari. Flc-Cgil rilancia lo sciopero del personale dell’università e ricerca per il 28 settembre e quello della scuola del 12 ottobre.
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