by Sergio Segio | 2 Settembre 2012 12:37
I vertici della multinazionale americana, a cui il governatore della Regione, Ugo Cappellacci, aveva chiesto una proroga di una settimana, si sono mostrati irremovibili. I dipendenti però, sottolinea l’azienda, «continueranno ad essere impiegati fino a tutto il 2012 per mettere in sicurezza l’impianto ed assicurare la possibilità di un suo futuro riavvio da parte di un nuovo operatore».
Una garanzia che non basta a placare l’ira dei sindacati: «La decisione di Alcoa di avviare lo spegnimento degli impianti è inaccettabile», commentano Marco Bentivogli e Rino Barca, rispettivamente segretario nazionale e regionale della Fim Cisl. Rincara la dose Augustin Breda, coordinatore lavoro
e società della Fiom: «Per decenni — dice — l’Alcoa ha ricevuto dallo Stato e dall’Enel l’energia elettrica a prezzi di favore. Centinaia di milioni di euro passati dalle tasche degli italiani direttamente alla multinazionale americana ». Gli occhi sono ora tutti puntati sulla Glencore che tornerà a sedersi al tavolo del ministero dello Sviluppo economico il 5 settembre quando, peraltro, gli operai dell’Alcoa saranno di nuovo a Roma per manifestare contro la chiusura dell’impianto.
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