A Milano oltre 1.200 telecamere ma nessuno guarda le immagini
Sono 1.214 le telecamere che vigilano 24 ore su 24 sulla città , e il Comune ha messo a bilancio 8 milioni di euro per acquistarne altre. «La città sarà ancora più sicura», ha annunciato l’assessore alla Polizia locale, Marco Granelli. Peccato che nelle ore centrali della notte — quando è massima la probabilità che si verifichino reati — non ci sia nessuno di fronte agli schermi che trasmettono le immagini catturate dagli occhi elettronici. Le telecamere lavorano a beneficio di una sedia vuota. Il problema è stato segnalato più volte dai vigili impiegati nella control room di via Silvio Pellico, senza risultati.
«Il dirottamento di personale ad altri servizi ha sguarnito il turno di notte: dalle 2 alle 5 o dalle 3 alle 6 non c’è nessuno che possa tenere d’occhio le immagini delle telecamere — dice Orfeo Mastantuono, del sindacato dei ghisa Csa — fino a un anno fa di notte i vigili in control room erano cinque, anche grazie agli straordinari, ora non sono mai più di 3tre. Tullio Mastrangelo, comandante della polizia locale, risponde: «La control room è presidiata da tre agenti 24 ore su 24, sette giorni su sette e non si è mai verificata assenza di personale». È vero, lo confermano gli stessi agenti. Ma le postazioni in control room sono quattro: due, sempre presidiate da altrettanti vigili, sono collegate agli allarmi dei mille edifici del Comune. Il terzo uomo deve occuparsi delle due postazioni che inquadrano i “punti caldi”: stazione Centrale, zone della movida, periferie difficili. Ma ogni vigile ha diritto per contratto a un’ora di riposo, quindi per tre ore quei monitor sono sguarniti. Diversa su questo punto la versione di Mastrangelo, secondo cui «la pausa non dura più di 15 minuti», quindi «se uno dei tre agenti è in pausa i due colleghi lo sostituiscono».
Mastantuono, come molti colleghi, ha fatto presente all’assessorato la situazione che giudica «imbarazzante, visto che coincide con investimenti milionari in tecnologie, inutili senza il personale che le faccia funzionare». I ghisa sottoporranno nuovamente la questione martedì prossimo, in un incontro fissato per discutere di pensioni. In quell’occasione avranno anche modo di esprimere la loro perplessità sull’andamento del progetto “vigili di quartiere”. La riunione in Comune sull’impiego degli “agenti di prossimità ” era fissata per il 18 settembre ma l’amministrazione la ha annullata. Il sindacato UilFpl ha scritto a Palazzo Marino per sollecitare una nuova convocazione. «Il problema — dice Mastantuono — è che per mandare agenti nei quartieri si sono sguarniti altri servizi, come le telecamere». Altri schermi sono accesi in piazza Beccaria ma, spiega Mastantuono, «sono visionati solo in caso di emergenze, non a ciclo continuo come in via Silvio Pellico»
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