Verso un maxi decreto per il pacchetto sulla crescita
ROMA — Un decretone unico per la crescita. Sta prendendo corpo, in vista del prossimo Consiglio dei ministri di venerdì, il menù delle misure a cura del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. L’idea potrebbe essere quella di accorpare tutta la materia in uno o massimo due decreti, sia perché le disposizioni hanno un’unica matrice e un comune obiettivo, sia perché i tempi di approvazione parlamentare non sono più tali da consentire una moltiplicazione dei provvedimenti.
Oggi intanto ci sarà il preconsiglio in vista della riunione di venerdì durante la quale alcune misure di Passera, Agenda digitale e Start up (sicuramente un unico provvedimento), potrebbero essere già sottoposte a un primo esame. Il complesso delle norme, comprendenti cioè anche le semplificazioni, gli aiuti all’internazionalizzazione e il codice delle Pmi, non sarà pronto prima della fine di settembre.
Il provvedimento sulle semplificazioni al momento necessita ancora di un vaglio: si tratta di una serie di misure per facilitare l’attività delle imprese suggerite dalle varie associazioni. I capitoli sono eterogenei: si va dalle norme per semplificare l’avvio di un’azienda, come lo sportello unico in tema ambientale, a quelle che servono per snellire l’attività ordinaria, la semplificazione della documentazione relativa all’export di beni o quella della documentazione a carico delle cooperative.
C’è poi un gruppo di misure relative all’ambiente sulla bonifica dei siti, sugli scarichi e la qualificazione dei rifiuti e delle zone di scavo. Ma c’è anche chi ha pensato a telematizzare la gestione del personale, dall’avvio del rapporto di lavoro all’infortunistica: tutto online. Alcune associazioni hanno suggerito di intervenire per contrastare quello che in gergo viene chiamato il «goldplating» delle direttive europee, cioè la pratica degli organismi nazionali di superare i termini delle direttive comunitarie europee, in fase di attuazione del diritto nazionale, attraverso regole aggiuntive. Pratica che si traduce in un fattore di svantaggio dal punto di vista concorrenziale.
Nel mirino ci sono poi le norme relative al «patto di famiglia» che potrebbero essere riformate secondo il modello tedesco: si tratterebbe di consentire in fase di successione che il destinatario dei beni aziendali possa liquidare personalmente gli altri aventi diritto.
In questa fase di crisi un certo rilievo assumono poi le misure per il rilevamento dell’azienda familiare da parte dei manager o dei dipendenti. L’ultimo capitolo è il più delicato: la proposta è l’utilizzo del trattamento di fine rapporto inoptato, nelle aziende con più di 50 dipendenti, come forma di liquidità di cui possa disporre l’impresa.
Quanto alle Start up, si prevede un fondo unico per il venture capital con cui sostenerne l’avvio, mentre per l’Agenda digitale c’è il piano per la banda larga sostenuto dalla riprogrammazione di 400 milioni di risorse nazionali e regionali. Per superare il digital divide nel Paese viene previsto che ogni cittadino possa contare su una connessione Internet a 2 megabyte al secondo entro il 2013, che passerà a 20 nel 2020.
La digitalizzazione però riguarda poi tutta una serie di settori, a partire dall’istruzione, con l’arrivo previsto di tableted e-book nelle classi e il collegamento online delle piccole scuole con gli istituti più grandi. Quanto alla Pubblica amministrazione, si punta a un maggior ricorso al telelavoro, alla formazione a distanza dei dipendenti pubblici e, in tema di sanità , alle ricette online e al fascicolo sanitario elettronico.
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