Stretta su videopoker, fumo e certificati per la palestra Visite, alt ai pagamenti cash

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 Maggiori controlli prima di rilasciare il certificato medico necessario a fare sport non agonistico. Dal decretone sulla sanità  del ministro Renato Balduzzi ieri è spuntata questa norma, che attribuisce ai medici sportivi il compito di fare una visita fino ad ora di competenza di quelli di famiglia (ad un costo per il paziente di circa 30 euro). «E’ un refuso», hanno fatto retromarcia in serata dal ministero, spiegando che l’intenzione di rafforzare i controlli c’è ma che il lavoro spetta sempre ai dottori di base, che ieri avevano subito iniziato a lamentarsi del provvedimento.
Tra polemiche e complimenti, la norma destinata a cambiare il sistema sanitario italiano intervenendo su alcuni argomenti centrali, si avvicina alla discussione al consiglio dei ministri di venerdì. Prima Balduzzi incontrerà  le Regioni, che non hanno molto gradito la parte dedicata al cosiddetto «governo clinico», cioè le norme in cui vengono rivisti i criteri per nominare primari e direttori generali. L’intento del ministero è quello di togliere alla politica la capacità  di condizionare le scelte, ma le norme in queste materie sono considerate di competenza regionale, quindi non è piaciuta l’intromissione da Roma. Ieri il ministro ha ribadito che i 27 articoli sono ancora una bozza, che potrà  essere discussa. Dovrà  affrontare sicuramente molti attacchi per la tassa (da 7,6 centesimi al litro) pensata per i produttori delle bevande zuccherate, che ieri è stata attaccata da Maurizio Gasparri del Pdl, dalla Lega e dall’Idv.
Tra le norme apprezzate dalle Regioni c’è quella sul fascicolo sanitario elettronico, che segnerà  la digitalizzazione di molti documenti. Conterrà  la storia sanitaria di ogni cittadino e dovrebbe rendere inutili, tra l’altro, ricette e referti. Nel decreto il fascicolo viene definito come «l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito». Enorme sarebbe anche il risparmio dovuto alla riduzione del consumo di carta.
Qualche delusione tra i sindacati dei medici hanno provocato le norme sull’intramoenia. I dottori potranno non rientrare nelle aziende a svolgere la libera professione a tariffe concordate se la Asl affitterà  uno spazio o si convenzionerà  con una struttura pubblica. Viene però lasciata la possibilità , in via sperimentale, di lavorare nel proprio studio privato al professionista che registrerà  tutta la sua attività  su un computer collegato ai terminali dell’azienda e che non accetterà  pagamenti in contanti ma solo con carte di credito e bancomat perché siano tracciabili. Oltre a riconoscere “diritto di cittadinanza” nel sistema sanitario alle malattie rare e alle “ludopatie”, nel decreto si stabilisce che i videopoker devono stare in locali lontani almeno 500 metri da «scuole, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale e luoghi di culto». Inasprite le multe per chi vende le sigarette ai minorenni. Si va da 250 a 1.000 euro. Se c’è reiterazione la pena pecuniaria va da 500 a 2.000 euro e viene sospesa la licenza per tre mesi.


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