Spagna, Croazia, Germania ora la seconda casa è all’estero

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ROMA â€” Se il mattone residenziale italiano piace meno, quello d’oltrefrontiera è in pieno boom. “Scenari Immobiliari” stima che a fine anno gli italiani avranno comprato all’estero circa 40.000 case. Nei primi sette mesi di quest’anno, il trend delle compravendite di case all’estero ha registrato un’impennata nel bimestre giugno-luglio e, a fine 2012, si dovrebbe registrare un aumento del 13,7% realizzando così il “sorpasso” delle seconde case all’estero rispetto a quelle italiane (stimate per quest’anno in circa 30.000).
Quest’anno, il compratore-tipo italiano è a caccia di occasioni nei Paesi dove la crisi ha fatto crollare le quotazioni: l’attenzione si rivolge verso le residenze con quotazioni “contenute”, ma in località  gradevoli dal punto di vista ambientale e facilmente accessibili attraverso i collegamenti aerei low-cost. «Nella fascia di alto livello — spiega Mario Breglia, presidente di “Scenari Immobiliari” — è stato registrato un vero e proprio boom egli acquisti a Londra, dove gli italiani hanno superato i russi per numero di transazioni e sono al primo posto tra gli investitori stranieri. Una parte della domanda — continua Breglia — proviene dalle famiglie che si trasferiscono nella Capitale inglese che viene considerata un rifugio sicuro anche da coloro che acquistano una seconda casa per allontanare i capitali dall’area euro, grazie ad un mercato immobiliare in crescita e al dinamismo di quello locativo».
La volontà  di mettere al sicuro i capitali sostiene l’interesse degli italiani per la Svizzera, dove il numero di acquisti finora realizzati è stabile rispetto all’anno scorso. La domanda delle famiglie che si trasferiscono per lavoro è concentrata a Ginevra e Zurigo, mentre sono in crescita gli investimenti a Lugano. L’interesse per gli Stati Uniti è calato perché molte famiglie hanno comprato negli ultimi anni e le quotazioni sono in fase di ripresa in molte città . Gli italiani, comunque, sono al quarto posto tra gli acquirenti stranieri negli States, dopo inglesi, tedeschi e francesi. In aumento gli investimenti a Berlino, grazie ad un’offerta di buon livello a prezzi più contenuti rispetto alla media europea. «Un quinto degli acquisti d’oltre frontiera — spiega Paola Giannasso, responsabile mercati esteri di “Scenari Immobiliari” — ha come destinazione la Spagna: il calo della domanda e le difficoltà  economiche di molti proprietari hanno visto l’immissione sul mercato di un’offerta senza precedenti, con conseguente crollo dei prezzi, che in alcuni casi si sono dimezzati rispetto al boom immobiliare». Tra le località  note ma più a buon mercato sono richieste soprattutto Marbella in Costa del Sol o Fuerteventura nelle Canarie. La volontà  di risparmiare, inoltre, ha fatto scoprire località  meno famose, come Santa Ponsa, nelle Baleari, dove con 150.000 euro si può acquistare una casetta di buon livello fronte mare. Il rischio di uscita della Grecia dalla zona euro ha creato una vera e propria caccia all’affare: gli acquirenti italiani approfittano dei prezzi particolarmente appetibili per realizzare il sogno di una casa, ad esempio, in mezzo all’Egeo. Le Cicladi continuano a concentrare l’interesse maggiore, con particolare riferimento a Mykonos e Santorini. Sensibile incremento degli acquisti in Irlanda, per la maggior parte concentrati
a Dublino, incentivati da quotazioni di sicuro interesse: con 100.000 euro si possono acquistare piccoli appartamenti nelle zone più prestigiose, come Grafton Street. Il flusso più consistenti degli acquisti italiani nell’Europa dell’Est si rivolge alla Croazia. Le località  più richieste sono quelle dalmate, in particolare Hvar, Brac, Korcula, Split e Dubrovnik.


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