Scuola e start up, misure per i giovani
ROMA — Non è un caso che questa mattina al primo Consiglio dei ministri alla ripresa, dopo solo due settimane di pausa, il «piano giovani» sarà all’attenzione di tutto il governo. Ci sarà un vero e proprio brainstorming su strategie e passi da fare, per salvare quella che il premier al Meeting di Rimini ha definito «la generazione perduta» e per metterla in grado di prendere in mano le sorti del nostro Paese. Il 2013, secondo Monti, dovrà essere «l’anno degli investimenti in capitale umano, l’anno nel quale tutto il Paese si mobilita per combattere la crisi economica scommettendo sui propri giovani e sulle loro competenze e i loro talenti».
Tra le prossime misure di particolare importanza anche per i giovani ci sarà un provvedimento sulle «start up»: è un pacchetto complesso per semplificare la costituzione di nuove imprese in tutti i campi, prevedendo anche la realizzazione di un Fondo Unico per il sostegno alle attività di venture capital (al momento ci sono diversi fondi che non funzionano bene). A settembre, forse già nei primi giorni del mese, il rapporto sulle «start up» sarà presentato ufficialmente dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, prima ancora che diventi legge.
«Il primo punto su cui lavoreremo intensamente nei prossimi mesi è l’istruzione, a tutti i livelli», ha detto il presidente del Consiglio. Per quanto riguarda la scuola il governo ha cinque obiettivi. Primo: promuovere una migliore scolarità in tutta la popolazione (solo così si possono creare nuove capacità imprenditoriali e diffondere un’offerta di lavoro più qualificato). Secondo: potenziare l’istruzione tecnico-professionale perché se è vero che i giovani molto spesso non hanno lavoro è anche vero il contrario, che ad esempio ci sono decine di migliaia di posti di lavoro di «difficile reperimento» (dati Confartigianato). Terzo: introdurre nuove modalità di reclutamento e formazione dei docenti. Quarto: contrasto prioritario all’insuccesso formativo, alla dispersione e all’abbandono scolastico. Quinto: la promozione strategica della mobilità degli studenti, estendendo a tutti la possibilità di studiare e fare esperienza lavorativa all’estero.
L’esempio è quello del «progetto Angels». Il nome, già da solo, dice tutto: 5,3 milioni di euro, ripartiti in tre annualità , con lo scopo di far sperimentare agli studenti metodi di ricerca e insegnamento propri di altri sistemi educativi e sviluppati da centri di eccellenza internazionale; favorire la competitività e l’azione delle imprese del Mezzogiorno attraverso la formazione di nuove classi dirigenti.
Rispetto all’università , invece, la prima mossa del governo sarà azzerare la «fuga dei cervelli» dal Paese. Il saldo negativo del Pil provocato proprio da questa fuga viene stimato in 1,2 miliardi di euro. Venti miliardi di euro annui è invece stimato l’incremento di Pil che deriverebbe dall’azzeramento di questo «esodo». Con la liberalizzazione delle professioni sono stati aperti alla concorrenza settori che troppo spesso mantenevano ai margini i giovani e, per metterli in condizione di entrare quanto prima nel mercato del lavoro, è stato già ridotto a 18 mesi il periodo di tirocinio.
L’abbattimento dei costi burocratici per iniziare un’attività commerciale è un inizio importante. Ormai basterà un euro di capitale per cominciare una nuova impresa per gli under 35. Grazie al programma di semplificazioni che il Ministro Patroni Griffi sta realizzando ci saranno minori difficoltà nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.
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