Scandalo Libor, pugno duro in Usa la procura convoca sette grandi banche

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MILANO â€” Sette grandi banche finiscono sotto inchiesta da parte dalle autorità  americane per la maxi truffa legata alla manipolazione del tasso Libor. Barclays, Deutsche Bank, Citigroup, Hsbc, Jp Morgan, Royal Bank of Scotland e Ubs hanno ricevuto un mandato di comparizione e quindi verranno interrogate dal procuratore dello stato di New York e da quello del Connecticut sulla questione delle manipolazioni operate sul tasso interbancario di riferimento del mercato inglese. In buona sostanza gli istituti che avrebbero artificialmente pilotato il Libor, speculando a loro piacere e alterando i prezzi di tutta una serie di operazioni bancarie, che vanno dai mutui a tasso variabile
agli interessi sui conti corrente, dovranno renderne conto di fronte alla legge americana.
Alle indagini della corte dello stato di New York e di quella del Connecticut potrebbero affiancarsi centinaia di class action da parte dei clienti di questi istituti, che per la frode operata dai top manager della banche coinvolte hanno subito un danno. Ma oltre al danno economico e reputazionale che è già  costato le dimissioni di qualche top manager tra cui Bob Diamond (ex ceo di Barclays), c’è anche la beffa. Perché proprio il mercato inglese, fatto di gentlemane businessman, che ha attirato i capitali di tutto il globo trasformando l’Inghilterra in una delle maggiori industrie mondiali per i servizi finanziari, sarà  giudicato dai procuratori dell’ex colonia per aver truffato i clienti di questi sette istituti. Londra, anche in virtù di un apposito regime fiscale favorevole, è da sempre il centro nevralgico più importante del mercato finanziario europeo, e questo a dispetto del fatto che la capitale inglese abbia deciso di rimanere fuori dalla zona euro. Ma adesso che perfino la legalità  del tasso in base al quale le banche si prestano i soldi tra di loro viene messa in discussione, è difficile immaginare quali possano essere le ricadute per l’intero sistema finanziario britannico.
A questo proposito ieri Standard& Poor’s ha lanciato un’allerta sugli utili delle banche britanniche, sulle quali l’agenzia di rating si aspetta che peseranno una serie di misure una tantum e avvenimenti negativi fra cui lo scandalo del Libor. In un suo report S&P, faceva rilevare come nonostante i progressi registrati nei risultati semestrali, gli utili 2012 e 2013 delle banche saranno frenati dal rallentamento del Pil della Gran Bretagna e da alcuni «passi falsi» compiuti come la manipolazione del tasso Libor che hanno «aumentato il generale disagio verso il settore».


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