Per Romney un vice giovane e filo-ricchi

by Editore | 12 Agosto 2012 16:42

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In una rosa di possibili candidati che includeva opzioni meno “a rischio” come l’ex governatore del Minnesota Tim Pawlenty, Mitt Romney ha scelto l’uomo che più di tutti gli è sembrato capace di infiammare l’entusiasmo della destra del suo partito e di garantire che nelle settimane che ci separano dalle elezioni si parlerà  soprattutto di economia. Ryan è anche un uomo che sconfessa definitivamente la fase più moderata della carriera politica di Romney (la cui riforma sanitaria in Massachusetts è stata d’ispirazione per quella di Obama) e che piace moltissimo ai teorici del pensiero neo-con. Non a caso, nei giorni scorsi, la sua nomina è stata aggressivamente sponsorizzata dal settimanale conservatore Weekl y Standard e dalla pagina editoriale del Wall Street Journal di Rupert Murdoch, che finora non aveva fatto mistero delle sue riserve nei confronti dell’alternativa repubblicana a Barack Obama. Anche simbolicamente, per molti versi, Ryan incarna infatti molto meglio il perfetto antiObama di quanto non lo faccia Mitt Romney. E in un dibattito sarebbe lui quello più in grado intellettualmente di dare del filo da torcere al presidente. A conferma dell’opportunismo politico che caratterizza ogni sua mossa (e che, secondo I sondaggi, continua a renderlo poco convincente agli occhi dell’elettorato), Romney ha scelto quindi di fare felici i multimiliardari di estrema destra che stanno apertamente finanziando la sua campagna elettorale e di scommettere sui convertiti – senza incorrere nella chance di gaffe micidiali che si era portata dietro Sarah Palin. Il rischio, ovviamente, è che parecchi degli ambiti elettori indipendenti, di fronte a Ryan, se la diano a gambe. E che anche i democratici delusi da Obama si precipitino alle urne per evitare la catastrofe. È quello su cui contano il presidente e i democratici che, almeno in apparenza, ieri stavano festeggiando. La presenza di Ryan nel ticket repubblicano darà  infatti loro l’opportunità  di presentarsi quali difensori di programmi assistenziali cari agli americani, come Medicare e Social Security, che il piano dell’aspirante vicepresidente prevede di ridurre e di privatizzare almeno in parte. Da lui, donne e minoranze etniche hanno solo da temere. In effetti, la fascia demografica che meglio riflette la nomina di Ryan è a base di maschi bianchi, sopra i cinquanta. Il messaggio del nuovo ticket repubblicano promette la riconquista dell’ American dream . L’immagine che evoca è piuttosto quella di Alamo.

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