Madrid accelera sugli aiuti Ue e le Borse volano
by Editore | 17 Agosto 2012 10:00
MILANO — Madrid accelera sugli aiuti Ue regalando una boccata d’ossigeno alla Borsa iberica e ai Bonos. Lo spread tra i titoli decennali spagnoli e i Bund è sceso sotto quota 500 per la prima volta da inizio luglio e il listino azionario ha festeggiato con un balzo del 4,05% facendo (almeno per una volta) molto meglio del resto d’Europa. A sostenere il listino le voci sempre più insistenti di un imminente intervento di Bruxelles per salvare il sistema bancario del paese (Bankia in testa) e l’ipotesi che il premier Mariano Rajoy possa a questo punto chiedere all’Europa e al Fondo Monetario gli aiuti necessari per mettere in sicurezza anche il bilancio dello stato.
«Noi non abbiamo ancora ricevuto nessuna richiesta di questo tipo», hanno precisato ieri fonti della Comunità , lasciando intendere però che, in caso di emergenza, la Troika sarebbe pronta a mobilitare in tempi stretti almeno una parte (si dice un trentina di miliardi) dei 100 miliardi stanziati per salvare il credito di Madrid. La Bce nei giorni scorsi ha dato un giro di vite sui titoli di stato spagnoli che accetta come garanzia per nuovi finanziamenti alle banche. Una mossa che molti hanno letto come un tentativo di far fretta alla Moncloa, obbligandola a formalizzare la domanda di intervento. Non a caso a brillare in Borsa ieri è stata in particolare Bankia, in recupero del 16%. Il salvagente per gli istituti sarebbe però solo il primo passo. Il mercato sembra pronto a scommettere su un prossimo intervento a 360 gradi per salvare la Spagna dalla crisi dei debiti sovrani. Lo stesso Rajoy negli ultimi giorni sembra aver messo da parte l’orgoglio aprendo uno spiraglio agli aiuti. «Non abbiamo ancora deciso se attivarli – ha detto la scorsa settimana dopo un incontro di cortesia con Re Juan Carlos – ma lo faremo se sarà ragionevole». Una svolta importante visto che fino a pochi giorni fa il premier escludeva la necessità del salvagente internazionale.
I tempi non dovrebbero in ogni caso essere troppo lunghi. Nei prossimi giorni Madrid presenterà i dettagli sulla bad bank dove verranno scaricati i prestiti in sofferenza al settore immobiliare delle sue banche (i crediti incagliati a livello europeo viaggiano ormai oltre il 10%, secondo uno studio Pcw). E a quel punto la strada per far scattare l’iniezione di liquidità di Bruxelles sarebbe spianata. Poi, in caso di via libera della Corte costituzionale tedesca all’Esm, la Spagna potrebbe formalizzare la richiesta per attivare lo scudo anti-spread, «una volta che saranno chiarite le condizioni», ha sottolineato Rajoy. A giocare d’anticipo potrebbe essere invece la Grecia, il grande malato della Ue. Il premier Antonis Samaras incontrerà la prossima settimana Angela Merkel e Francois Hollande per provare a incassare due anni in più per il piano di salvataggio di Atene. Una missione quasi impossibile visto che il suo governo non è ancora riuscito nemmeno a trovare un’intesa sugli 11,5 miliardi di tagli imposti dalla Troika in ambio di nuovi aiuti.
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