La verde oltre i 2 euro fuori dalle autostrade
ROMA — Per la prima volta la benzina supera la soglia psicologia dei due euro al litro anche sulla rete stradale ordinaria. E per la prima volta il costo di un pieno di benzina — 120 euro per riempire un serbatoio da 60 litri — supera la media del carrello alimentare delle famiglie italiane, stimato dall’Istat in 111 euro alla settimana.
Accise, euro debole, una rete di distribuzione sovradimensionata e legata ancora ad un modello di sviluppo stradale che la crisi ha messo all’angolo, sono i motori dell’ennesimo choc per gli automobilisti e le famiglie, alle prese con un ritorno dalle vacanze amaro. E segnato dall’improvvisa impennata del prezzo della
benzina arrivato — in Toscana e in alcuni impianti del Lazio — alla quota record di 2,008 euro al litro, col diesel su punte di 1,843 nel Meridione.
Quotidiano energia nel suo consueto monitoraggio, ha verificato sul territorio prezzi medi di 1,920 euro al litro per la benzina e di 1,803 per il gasolio. Ieri hanno mosso i prezzi raccomandati Eni (+1,6 centesimi al litro e +1,0 sul diesel), Tamoil (+1 centesimo sulla verde) e Api-IP con un ritocco di mezzo centesimo sulla benzina.
A livello nazionale il prezzo medio praticato della verde in modalità servito va da 1,906 di Tamoil a 1,920 di Eni e Totalerg, con le compagnie
no logo posizionate ben più in basso a 1,819. Per il diesel, invece, si passa da 1,797 di Esso agli 1,803 di Eni, Api-IP e Shell. Anche in questo caso, in attesa dei super sconti del fine settimana, le pompe bianche si confermano l’alternativa più economica a 1,695 euro al litro.
Insomma, tempi duri per chi deve mettere benzina nel cuore della settimana, visto che ormai il 40% dei rifornimenti avviene nei
week end, quando i principali marchi scendono in guerra tagliando fino a 21 centesimi i prezzi del self service. Uno sconto che stavolta non riuscirà a riportare il costo di un pieno al di sotto dei 100 euro e sul quale sta per calare il sipario: il 2 settembre, conferma Eni, l’iniziativa promozionale terminerà . Quella sarà l’ultima possibilità per risparmiare una media di 12 euro per ogni rifornimento. Secondo le associazioni dei consumatori la nuova ondata di rincari si abbatterà sui cittadini con quasi 800 euro in più all’anno tra costi diretti (l’acquisto del carburante) e indiretti (gli aumenti dei beni di prima necessità ). Resta una sia pur minima consolazione: il divario tra i prezzi italiani e quelli registrati nell’area euro, si sta sempre più assottigliando. Infatti se si guarda al solo prezzo industriale, che non considera le tasse, lo stacco con i 17 Paesi dell’eurozona si è ridotto a 1,2 centesimi di euro al litro sulla benzina mentre resta ancora elevato (+2,5 centesimi di euro) nel confronto col resto d’Europa. Minore, invece, la differenza registrata dal ministero dello Sviluppo nei giorni scorsi tra i costi industriali del diesel: +1,1 centesimi sull’eurozona e +1,5 sull’intera area. Molte le reazioni alla nuova stangata estiva che si abbatterà sul rientro dalle vacanze. Pd, Pdl, Idv e Lega tuonano contro il nuovo record e chiedono al governo degli interventi decisi, dal tetto ai prezzi alla sterilizzazione dell’Iva. Coldiretti sottolinea che il costo di un pieno supera quello della spesa, mentre gli agricoltori della Cia affermano quanto ormai sia diventato insostenibile questo livello di prezzi che a breve si riverbererà sulla spesa delle famiglie.
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