La Borsa scommette sul riassetto dei salotti

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MILANO â€” I primi segnali sono stati intercettati a cavallo di ferragosto, mimetizzati dal rimbalzo generale del listino principale di Piazza Affari. Ma con la ripresa a pieno regime delle sale operative dopo il periodo di ferie, la Borsa è uscita allo scoperto. Il mercato crede nel riassetto degli ultimi salotti della finanza italiana e delle società  in cui è stato più forte l’intreccio, non sempre all’insegna della massima trasparenza, con il settore bancario.
È questo il parere degli addetti ai lavori, dopo i rimbalzi clamorosi messi a segno ieri, in particolare, da Rcs e da Prelios. L’editoriale del Corriere della Sera è cresciuto in una sola seduta del 25%, proseguendo una scia positiva iniziata con l’arrivo del nuovo ad Pietro Scott Iovine che ha visto la società  guadagnare oltre il 55% ad agosto. Una corsa che, in qualche modo, l’accomuna a una delle sue società  controllanti: Mediobanca, che di Rcs è il primo azionista con il 14%, ha guadagnato sempre ieri un altro 4,53% (più 28% in agosto). Ancora meglio ha fatto Prelios: la società  immobiliare della galassia Tronchetti Provera è balzata del 19%, dopo il 22% di venerdì scorso.
Alla Rizzoli si attende a breve la presentazione di un piano per il rientro dal debito che a fine giugno era di un miliardo di euro. Si è fatta l’ipotesi di un aumento da 400 milioni, soluzione gradita ad alcuni soci intenzionati a salire di quota (l’imprenditore della sanità  Giuseppe Rotelli), ma molto meno a tutti gli altri. Emergerebbero proposte alternative, guarda caso ipotizzate da un report di Mediobanca: dalla valorizzazione della sede di via Solferino (210 milioni) alla ricerca di un socio di
minoranza per la controllata in Spagna (di cui vendere il 40% incassando almeno 170 milioni. Ma secondo l’analista di piazzetta Cuccia andrebbe bene anche l’idea di aprire il capitale Rcs a un partner internazionale.
Mediobanca, del resto, è finita al centro dell’attenzione per le voci su un possibile riassetto, peraltro smentito, che vedrebbe le attività  bancarie separate dalle partecipazioni strategiche (Generali, Rcs e Telecom le principali). Sicuro, invece, il cda convocato per il 5 settembre in cui si farà  il punto sul caso Fonsai, sia sul fronte finanziario con il passaggio a Unipol, sia per il coinvolgimento dell’ad Alberto Nagel nell’inchiesta della procura per i presunti patti sottoscritti con Salvatore Ligresti.
Su un altro fronte, Prelios è salita alla vigilia di un cda in cui oltre alla presentazione della semestrale (gli analisti si aspettano svalutazioni per 120 milioni) verranno presentate le manifestazioni di interesse per l’ingresso nel capitale da parte di due cordate contrapposte, gli americani di Fortress e gli italiani Caputi-Merloni che porterebbero fondi freschi. Sullo sfondo, la partita che vede Tronchetti Provera contrapposto alla famiglia Malacalza per il rifinanziamento di Camfin, il cui cda è previsto domani: per ora è tregua armata, con il numero uno di Pirelli propenso a un bond convertibile fino a 200 milioni e i Malacalza che aspetteranno le scadenze previste il prossimo anno per dare battaglia a sostegno della loro proposta che prevede un aumento di capitale.


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