I LIBRI DI CROCE IN UN MAGAZZINO
NAPOLI – “Mario Monti vieni a Napoli. Vieni a vedere la vergogna dello sfratto della biblioteca da trecentomila titoli dell’Istituto per gli Studi Filosofici, lo stesso in cui tu hai insegnato col tuo grande amico Luigi De Rosa. Questo Paese mortifica la cultura”. Gerardo Marotta, fondatore del-l’Istituto, lancia un appello al premier per salvare la preziosa collezione di Palazzo Serra di Cassano. Un patrimonio stimato in 10 milioni e sfrattato da Napoli “per l’inerzia della Regione, che non ha mai creato la biblioteca promessa più di dieci anni fa”. Libri rari e moderni, che raccontano l’Europa dal Settecento al ‘68, e che ora rischiano di marcire in un capannone industriale di Casoria, città dormitorio a nord di Napoli: l’Istituto infatti non riesce più a pagare l’affitto di 200 mila euro l’anno per i 14 appartamenti in cui sono stati custoditi finora i volumi. C’è un viavai di studenti e intellettuali in casa Marotta. L’avvocato non ha chiuso occhio tutta la notte. Vuole salvare i testi di Giordano Bruno, Benedetto Croce e dell’idealismo tedesco da quel capannone di periferia. Chiede l’intervento del governo “contro l’indifferenza della Regione. Monti – dice –+\\ vieni a trovarci con il ministro Barca, vieni a vedere che sta succedendo all’istituto che ti ha ospitato e ha creato centinaia di centri in tutto il mondo, dando ventisettemila borse di studio ai giovani. Porta i ministri competenti, vieni a vedere la scuola di Luigi De Rosa”. La Regione, chiamata in causa, replica di aver già fatto la propria parte, acquistando l’edificio in piazza Santa Maria degli Angeli, in cui andrà la biblioteca. Ma ricorda che occorrono lavori strutturali per poter accogliere i volumi, per i quali sarà indetta una gara. Il sindaco de Magistris offre come sede il settecentesco Albergo dei poveri in piazza Carlo III. “Ma quei locali sono umidi”, taglia corto Marotta. E si chiede: “Quanto conta la cultura per la politica?”.
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