Fornero: “Troppe tasse sul lavoro sgravi a chi valorizza i dipendenti”

by Editore | 24 Agosto 2012 7:42

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RIMINI â€” Giù le tasse sul lavoro. Oggi Mario Monti e colleghi discuteranno a Palazzo Chigi anche l’idea di Elsa Forrnero di una road map per il calo delle imposte. «In Consiglio dei ministri — ha annunciato la ministra del Welfare intervenendo al Meeting di Rimini — chiederò di abbassare le tasse sul lavoro. A parità  di gettito. Perché la tassazione delle buste paga è troppo alta». La ministra, come gli altri suoi colleghi, presenterà  le proposte per la parte finale della legislatura. E fra queste anche ci sarà  un «piano giovani». La Fornero spiega che conterrà  «misure non eclatanti ma mirate, territoriali, minute, insomma misure microeconomiche e non una quantità  eccessiva di risorse, ma che dovranno essere spese bene».
Il problema delle risorse e del loro uso sarà  uno dei capitoli più importanti del confronto all’interno del governo. Monti, infatti, vuole controllare le proposte di spesa che arriveranno dai ministri. E comunque ha affidato al ministro dell’Economia il vaglio di tutte le possibili spese. Problema che la Fornero, rispetto al taglio delle tasse sul lavoro, non vuole eludere. «Me ne assumo la responsabilità , insieme all’equilibrio dei conti — dice — . Dopo la riforma del mercato del lavoro, questa dovrebbe essere la prima aspirazione».
«Le retribuzioni sono basse — insiste la titolare del Welfare- . E’ un problema perché da qui che nasce la domanda. Per aumentarla bisogna lavorare sulla produttività ». Bisogna puntare sui giovani, scommettendo su apprendistato e contratto a tempo indeterminato «per i lavoratori dipendenti che hanno fatto lavori a chiamata o a progetto troppo a lungo ». «Anche se questo non vuol dire che sia a vita, perché il mercato non lo permette» ha avvisato.
La proposta della Fornero ha suscitato subito molta attenzione. Dalla Confindustria a Raffaele Bonanni, che era sul palco di Rimini con la ministra. «Una riduzione netta su salari e pensioni è importante per i consumi» ha commentato il leader Cisl. Lo stesso Bonanni si è augurato che anche il prossimo governo sia guidato da Monti: «Perché se dobbiamo trovare qualcuno che fa quello che fa lui, tanto vale tenere l’originale ». E Luigi Angeletti della Uil aggiunge: «Speriamo non sia solo una battuta estiva. Finalmente il governo ha cominciato ad affrontare la ragione prima della crisi, l’alto costo del lavoro».
Cesare Damiano (Pd) apprezza e suggerisce «la strada già  sperimentata dal governo Prodi: diminuire il cuneo fiscale soltanto nel caso in cui il lavoro sia o diventi a tempo indeterminato».
La tesi sul lavoro non a vita ha però fatto infuriare Italia dei valori e Rifondazione comunista. «Il ministro — attacca Antonio Di Pietro — dopo aver smantellato l’articolo 18, oggi, fregandosene della Costituzione, afferma che il posto di
lavoro non è un diritto».

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